Un film conferma, è andata come aveva detto Lasorella di Francesco Fornari
Un film conferma, è andata come aveva detto Lasorella ... LA VERITÀ' DAL SATELLITE Un film conferma, è andata come aveva detto Lasorella TREDICI minuti per morire: tanto è durato l'agguato in cui sono caduti la mattina del 9 febbraio, a Mogadiscio, la giornalista del Tg2 Carmen Lasorella e l'operatore Marcello Palmisano, ucciso nella sparatoria. Tutta la drammatica sequenza è stata filmata da un aereo spia americano in volo sulla capitale somala. Il film, che è stato richiesto dal nostro ministero degli Esteri al Pentagono, è stato visionato pochi giorni dopo, sulla portaerei americana Essex, dall'ammiraglio Elio Bolongaro, comandante del contingente italiano impegnato nell'operazione «United shield». «Sono immagini chiarissime, in certi momenti si riesce persino a distinguere i lineamenti delle persone. E' un film muto, non c'è sonoro e questo lo rende ancor più drammatico: si ha la sensazione della sparatoria dagli sbuffi di polvere che si alzano dal terreno». Il video conferma punto per punto il racconto fatto al telegiornale due ore dopo il tragico agguato dall'inviata del Tg2 che vincendo la commozione, senza nulla concedere al facile prota- gonismo ma con grande professionalità, aveva fornito una cronaca completa di quei drammatici minuti. Questo film rende giustizia a Lasorella, vittima di una ignobile campagna di stampa, accusata addirittura di essere su un'altra vettura e di aver abbandonato Palmisano al suo destino, e fa chiarezza in modo inequivocabile su quanto è accaduto quel giorno maledetto sulla strada dell'aeroporto di Mogadiscio. Nei primi fotogrammi si vede la Land Cruiser Toyota con i due giornalisti uscire dal cancello e avviarsi lungo la strada. Percorsi centocinquanta metri circa, viene raggiunta e bloccata da tre «tecniche»: un grosso camion si mette di traverso, da¬ vanti, altri due bloccano i lati. Un somalo scende dalla vettura: come ha dichiarato Carmen Lasorella, è il loro autista che tenta una trattativa con gli aggressori. L'uomo risale, la telecamera inquadra la Land Cruiser che manovra per aggirare la grossa tecnica che sbarra la strada, ma quest'ultima si muove e la sperona all'altezza della portiera anteriore destra. L'auto, però, continua ad avanzare: è stato allora, ha raccontato la giornalista, che hanno sparato alle gomme della loro Land Cruiser, che prima di fermarsi del tutto ha percorso ancora a balzelloni qualche metro. A quel punto era incominciato l'inferno, colpi che arrivavano da tutte le parti, di mitra, di fucile, razzi. Il film mostra la Land Cruiser immobile al centro della strada, sbuffi di polvere si alzano tutto intorno, la tecnica che si trova a destra, un po' più indietro, prende fuoco, forse colpita da un proiettile anticarro. Esplodono le munizioni stipate sulla vettura, i proiettili volano da tutte le parti. Lasorella aveva detto che a un certo momento aveva sentito una forte esplosione, seguita da una pioggia di colpi che rimbalzavano sul lato destro dell'auto. Il filmato non può darne la certezza, ma non si può escludere che Marcello Palmisano sia stato ucciso da questi proiettili impazziti esplosi dalla tecnica in fiamme: l'operatore è stato raggiunto due volte, tanti sono i fori sul lato destro della vettura, dalla parte opposta a quella della sparatoria in corso fra la scorta della troupe del Tg2 e gli aggressori, ma proprio dalla parte della tecnica incendiata. Ancora, nelle immagini silenziose, la Land Cruiser prende fuoco. Le fiamme l'avvolgono già completamente quando si vede Carmen Lasorella uscire e rifugiarsi dietro a un muretto. Pochi istanti e dal fumo sbucano tre o quattro somali armati: la telecamera fissa l'attimo in cui le sfilano l'orologio e il marsupio che porta alla cintura, poi viene spinta dall'altro lato della strada mentre il fuoco divora rapido la Land Cruiser. Francesco Fornari
Luoghi citati: Mogadiscio
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