Cerciello scarcerato dopo 8 mesi

Cerciello scarcerato dopo 8 mesi 11 generale della Finanza, imputato per tangenti, agli arresti domiciliari Cerciello scarcerato dopo 8 mesi L'avv. Taormina: «Adesso avrà modo di difendersi» PESCHIERA DAL NOSTRO INVIATO «Posso solo dire che il generale Cerciello non è più presente inistituto», dice il capitano Beccati della polizia militare. E' l'annuncio ufficiale, ore 18 e 30, che Giuseppe Cerciello non è più detenuto: lo ha disposto il Tribunale di Brescia, ha il solo obbligo di risiedere a Firenze. Se ne va alle 18, il generale. Esce da una porta secondaria del carcere militare «XXX Maggio» e in macchina vola a Firenze. Prima notte di libertà, dopo 8 mesi di carcere. A parte quei 4 giorni, l'estate scorsa, grazie al decreto Biondi. Gongola l'avvocato Taormina, il difensore del generale delle fiamme gialle arrestato l'8 luglio scorso: solo una settimana fa aveva ricevuto un sonoro «no» alla scarcerazione proprio dai giudici di Brescia. E dice: «Ora può dare attuazione alla sua linea difensiva». Come dire: da libero si difenderà meglio, e non cambierà una virgo¬ la della sua posizione. Taormina annuncia anche di rimettere il mandato, e lascia all' assistito il compito di confermarlo. Un gioco delle parti che piace al difensore, caparbio ma pronto a mille bugie. Come ieri, che diceva a tutti: «E no che non esce, esce domani...». Liberato il generale Cerciello l'inchiesta sulle fiamme gialle continua, giura il procuratore capo Borrelli che smentisce perquisizioni ma conferma che ben 4 magistrati del pool sono al lavoro. Si continua ad indagare a Milano ma tutti gli occhi sono a Brescia, dove si trova il troncone principale dell'inchiesta, dove Cerciello (insieme ad altri 48) è imputato. E lunedì si riprende con gli interrogatori. «Ma il generale non ci sarà, verrà solo il 17 febbraio, quando iniziano gli interrogatopri degli ufficiali e sottufficiali», dice Taormina. Nell'attesa, Cerciello ha tutto il tempo di riordinare le idee per la sua difesa, fatta di un «no» assoluto a qualsiasi accusa. Una montagna di accuse, quelle piovute in testa al generale. Tre finanzieri pentiti lo accusano di aver intascato mazzette dalla Mondadori di Berlusconi, su cui indaga la magistratura di Milano. E poi ancora: dalla Bracco, Edilfrera, Hotel Rubens, Sergio Bonelli editore, Maiora, Formenti, Igp e Berger. Aziende che hanno pagato tangenti per 1 miliardo e 570 milioni, di cui una parte, per i pm bresciani Salamone e Di Martino, sono finiti nelle'tasche del generale Cerciello. [f. poi.] li generale Giuseppe Cerciello