Abele: ma la politica non è Lascia o raddoppia
DOPO IL NO DEL POLO Abele: ma la politica non è Lascia o raddoppia DOPO IL NO DEL POLO LROMA A politica non è un gioco, non è come partecipare a Lascia o raddoppia?»: così il presidente della Confindustria Luigi Abete lancia un richiamo forte a tutte le forze politiche invitandole a maggiore ragionevolezza e maggiore chiarezza. Abete raccomanda «di fare la manovra economica subito, perché serve all'economia del Paese e perché è ben fatta». A margine dei lavori dell'assemblea del movimento giovanile della Coldiretti, il presidente della Confindustria ha lanciato un messaggio chiaro «alle forze che ritengono di accelerare le elezioni e a quelle che intendono non farle», invitandole a confrontarsi. Abete le richiama ad un confronto che «si finalizzi in giorni, ore, non in settimane. Perché lunedì riaprono i mercati e se la lira perde ancora, se la nostra moneta e la nostra credibilità si indeboliscono ulteriormente nessuno può chiamarsi fuori». Il presidente della Confindustria rivolto alle forze politiche che ritengono di accelerare le elozioni le invita a ren- dersi conto che la «politica non è un gioco». Alle forze che invece ritengono di volerle fare dopo chiede chiarezza: «Si deve dire perché non si vogliono fare le elezioni oppure, qualora esse ritengano opportuno affrontare la verifica elettorale, va rivolto un invito a risolvere il problema in un modo comune e coordinato». «Se esistono problemi di sovrapposizione tra referendum ed elezioni - continua Abete si affrontino. Se chi non vuole far le elezioni lo decide perché ritiene giusto fare anche i referendum proponga di farli in¬ sieme. Se, al contrario, ritiene di non volere andare al confronto elettorale dica perché». Abete invita ad un confronto delle «posizioni razionali, non di quelle irrazionali, emozionali e talvolta anche contraddittorie rispetto agli interessi del Paese». A giudizio del presidente della Confindustria, «la manovra economica serve a coprire un aumento del costo del denaro sul bilancio pubblico che in parte si è creato sul governo Berlusconi, in parte sul governo Dini. Quindi tutti - a suo avviso - devono concorrere a risolvere un problema comune». Abete ha sollecitato ancora una volta la riforma pensionistica che deve essere fatta «presto e bene». «La Confindustria - ha ricordato - ha proposto la riforma attraverso lo strumento del decreto. Essa non può essere usata né per scambi, né per ritardare una eventuale verifica elettorale, né da una parte, né dall'altra». A suo avviso, quindi, «è necessario approvare la manovra e immediatamente dopo fare la riforma delle pensioni». Il presidente della Confin¬ dustria - infine - rivolge un invito al governo Dini affinché «una volta raccolto il parere delle parti sociali formalizzi una proposta di riforma delle pensioni in un decreto, lo presenti al Parlamento il quale entro i 60 giorni successivi lo deve approvare o respingere». Sull'argomento è intervenuto anche il direttore generale della Confindustria, Innocenzo Cipolletta: «Non si fa la crisi politica adesso se prima non si risolve il problema delle pensioni e non si possono rinviare le elezioni chiedendo, da parte dei partiti, riforme istituzionali». «In questo momento - ha spiegato - c'è bisogno della riforma delle pensioni e questa va fatta subito. Io credo che non bisogna cercare a tutti i costi il consenso, o del sindacato o degli imprenditori, perché chi cerca consenso a tutti i costi non lo troverà mai. Quindi il governo deve prendersi le sue responsabilità a partire da lunedì e presentare una riforma delle pensioni sulla quale si discuta in tempi molto brevi». [r. i.] Appello del leader della Confindustria «A tutti, perché se la lira perde ancora nessuno potrà più tirarsi fuori» Il presidente della Confindustria Luigi Abete «Bisogna fare subito la manovra economica»
Persone citate: Abete, Berlusconi, Dini, Innocenzo Cipolletta, Luigi Abete
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