Agnelli: io voto la manovra di G. Tiberga

Agnelli: io voto lu manovra Agnelli: io voto lu manovra Abete, «ma non è Lascia o raddoppia» De Benedetti, «è l'imposta Berlusconi» ROMA. «Ho un solo commento: martedì vado a Palazzo Madama a votare. E voterò a favore». Così Giovanni Agnelli, presidente della Fiat e senatore a vita durante un convegno a Torino, ha replicato all'annunciato «no» del Polo della libertà alla manovra di Dini. «La manovra ha detto Agnelli nel corso del suo intervento - non è sufficiente, ma in questo momento è indispensabile al Paese». «Votare no è un gesto irresponsabile - insiste Carlo De Benedetti -. I mercati internazionali hanno già espresso il loro giudizio sulla decisione di Berlusconi. Il suo "no" costerà al debito pubblico 20 mila mi¬ liardi di soli interessi: è come se ogni famiglia dovesse pagare un'imposta da un milione. Berlusconi sostiene che l'impennata del marco non è colpa sua? Non sa quello che dice». Intanto, da Roma, il presidente della Confindustria Luigi Abete ha lanciato un richiamo forte a tutte le forze politiche invitandole a maggiore ragionevolezza e maggiore chiarezza. Abete raccomanda «di fare la manovra economica subito, perché serve all'economia dei Paese e perché è ben fatta». La politica - ha detto Abete - «non è come partecipare a Lascia o raddoppiai. G. Tiberga A PAG. 2

Luoghi citati: Roma, Torino