Grammy-classica «La Bartoli batte Pavarotti»

Grammy-classica Grammy-classica La Bartoli batte Pavarotti LOS ANGELES. Il mezzosoprano Cecilia Bartoli, nuova regina della lirica, batte tutti, anche il tris tenorile del Mundial, Pavarotti, Domingo Carreras, rimasti a bocca asciutta: li batte con uno degli 87 Grammy (gli Oscar della musica americani) per l'interpretazione vocale «The Impatient Lover» (L'amante impaziente), un ed di arie di Beethoven, Schubert, Mozart. Romana, figlia di due cantanti lirici, (la madre Silvana Bazzoni è stata l'unica insegnante), esordì a 9 anni nel ruolo di pastore, fuori scena, dell'ultimo atto della «Tosca» all'Opera di Roma. A battezzarla «stella», furono due nomi di spicco come Katya Ricciarelli e Leo Nucci in uno special televisivo. Nella sua carriera Cecilia Bartoli si è specializzata in ruoli mozartiani e rossiniani. E' stata Zerlina alla Scala (Muti) e a Zurigo (Harnorcourt), Dorabella a Firenze (Menta) e Tolosa. Trionfatori della notte dei Grammmy, sono stati però Brace Springsteen con la ballata «Streets of Philadelphia», e la giovane Sheryl Crow, che ne ha vinti tre. I Rolling Stones, con «Voodoo Lounge», si sono portati via il riconoscimento per il miglior album rock. A Dylan è andato il premio per il miglior album folk tradizionale; a Elton John quello per la migliore interpretazione maschile pop con «Can You Feel the Love Tonight», tema del film «Il Re Leone». La cerimonia della consegna dei Grammy è stata vista da un miliardo di telespettatori in tutto il mondo. [Ansa] Cecilia Bartoli ha vinto con arie di Rossini Mozart Schubert e Beethoven

Luoghi citati: Firenze, Harnorcourt, Los Angeles, Roma, Tolosa, Zurigo