Una famiglia bersaglio da 10 anni dei corleonesi di Francesco La Licata

Una famiglia bersaglio da 10 anni dei corleonesi Una famiglia bersaglio da 10 anni dei corleonesi signori» due più due deve aver fatto quattro. L'avvocato è «sospetto», la decisione dei giudici generosa, quindi Getano Grado è prossimo alla dissociazione. Ma non è tutto. Il boss ha chiesto la sospensione della pena anche per un altro processo «palermitano», commettendo l'ennesimo «errore» ed eleggendo il proprio domicilio - come vuole la burocrazia giudiziaria - nello studio dell'avvocato di cui sopra. Qualche cancelliere deve aver fatto la stessa equazione di Cosa nostra, per cui - leggendo il nome del legale ha inviato una notifica definendo Grado «collaboratore di giustizia». Sbagliando, visto che il boss non si è mai dissociato. I muri - si sa - qui hanno occhi e orecchie: il resto è quasi consequenziale. Grado è libero e pronto al pentimento: magari - avranno pensato i «signori di Cosa nostra» - è di nuovo in contatto con «Coriolano». Quale sistema migliore, per indurlo a rientrare nei ranghi, che quello di ammazzargli il figlio maschio? Non ebbe forse stessa sorte Buscetta, colpito negli affetti? E non è forse vero che Riina non esitò a far massacrare persino le donne di casa di Francesco Marino Mannoia appena entrato in contatto con Giovanni Falcone? Certo, forse è ancora presto per classificare la morte di Marcello Grado come una vendetta trasversale della mafia verso il pentito Salvatore Contorno. E non c'è margine di sicurezza per attribuire identica connotazione alla mattanza dei Giammona, avvenuta pochi giorni fa a Corleone. Eppure qualcosa deve essere avvenuta. Non si capirebbe altrimenti il perché di tanta fretta e platealità negli ultimi fatti di sangue. Il tam tam sotterraneo segnala qualche irrequietezza nell'ambiente dei collaboratori, anche tra quelli che solitamente hanno dimostrato di avere nervi saldi. C'è chi ha chiesto di esser affidato alla protezione di polizie di altri Paesi. Forse Cosa nostra ha ripreso a fare la «sua» politica. Francesco La Licata

Persone citate: Buscetta, Francesco Marino Mannoia, Giammona, Giovanni Falcone, Marcello Grado, Riina, Salvatore Contorno

Luoghi citati: Corleone