Messico, delitti di Stato

Fu Raul Salinas de Gortari il mandante dell'omicidio del capo del partito e del candidato alle elezioni Fu Raul Salinas de Gortari il mandante dell'omicidio del capo del partito e del candidato alle elezioni Messico, delitti di Stale Arrestato il fratello dell'ex Presidente WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'arresto di Raul Salinas de Gortari come mandante di un assassinio politico ha completato il processo di distruzione dell'immagino del fratello Carlos, fino a pochi mesi fa acclamato presidente del Messico. Ma, soprattutto, ha segnalato il probabile inizio di una fase nuova per il Paese, marcata dalla disintegrazione del Partito Rivoluzionario Istituzionale, una specie di Moloch corrotto che ha ininterrottamente mantenuto il potere per gli ultimi decenni. Il fratello maggiore dell'ex presidente è stato arrestato come mandante dell'assassinio del segretario generale del Pri, José Francisco Ruiz Massieu, avvenuto lo scorso 28 settembre. Ma questo assassinio, a sua volta, viene adesso collegato anche a quello di Luis Donaldo Colosio, il candidato presidenziale che era stato assassinato pochi mesi prima, in marzo. E, mentre sono emerse le prove che Colosio non venne ucciso da un killer solitario ma nel corso di un agguato tesogli da almeno due uomini, il ministero della Giustizia accusa adesso Carlos Salinas di aver ostacolato le indagini sull'assassinio. Ruiz Massieu era stato cognato dei Gortari, avendo sposato Adriana, sorella di Raul e Carlos, dalla quale aveva successivamente divorziato. Come esecutore materiale del suo assassinio è stato individuato Manuel Munoz Rocha, un ex-parlamentare molto vicino a Raul Salinas. Dopo l'assassinio, Munoz scomparve, ma solo dopo essersi nascosto nella casa di Raul e avere da lui ricevuto alcune carte di credito. 11 procuratore che conduce l'indagine, Pablo Chapa Bezanil- la, ha dotto di essere convinto «al di là di ogni possibile dubbio» che Raul Salinas è stato il principale mandante dell'assassinio di Ruiz Massieu. Non ha però voluto specificare quale sia il movente sospettato. Si fanno tre ipotesi: una vendetta personale, una rivalità politica accesa o anche una lotta tra fazioni che riguarda anche il traffico di droga. Munoz Rocha era stato indagato per i suoi legami con il Cartello del Golfo del Messico, l'organizzazione più forte per la distribuzione della droga nel Paese, che ha sede nel suo Stato, Tamaulipas. Ma si fa anche notare che Ruiz Massieu, il quale avrebbe dovuto occupare una posizione di prestigio nel governo del successore di Carlos Salinas, stava spingendo sempre più decisamente per una democratizzazione del sistema e per accordi con l'opposizione. Nel frattempo, un secondo uomo e stato incriminato per l'assassinio di Rolando Colosio. Si tratta di un certo Othon Velasquez Cortes, un lavoratore aeroportuale di Tijuana. Adesso, anche se non spiegano perché, gli inquirenti sono convinti che i due omicidi, Colosio e Ruiz Massieu, siano collegati. E il minist)'o per la Giustizia Antonio Lozano Gracia ha lanciato pesanti accuse di «depistaggio» delle indagini riguardo il primo dei due omicidi nei confronti di Carlos Salinas. L'indagine venne chiusa precipitosamente, sulla base della conclusione che Colosio era stato ucciso da un solo uomo, Mario Aburto Martinez, arrestato con la pistola ancora fumante in mano. Ma nel corpo di Colosio vennero trovati due proiettili diversi c il governo di Salinas nascose questa prova. Ci si domanda perché. L'ex presidente ha dichiarato ieri di essere «assolutamente convinto» dell'innocenza del fratello. Ma, a parte il fatto che la sua sembra essere un'opinione molto isolata, l'impopolarità di Salinas resterebbe altissima quand'anche si dimostrasse che Raul ò innocente. Il Messico versa in una gravissima crisi economico-finanziaria, oltre che essere inquietato dalla guerra civile che continua nel Sud. Salinas, idolatrato finche era in carica, viene considerato ora dai messicani il principale responsabile di questo sfascio. «Sarebbe pazzo a farsi vedere in giro», ha dichiarato Guadalupo Loaeza, un'ascoltata opinionista. Mentre nello strade di Città del Messico si possono vedere dei cartelli con la faccia di Salinas e sotto la scritta «wanted», l'ex presidente risiede a New York, da dove cerca, ormai senza speranze, di tenero in vita la sua candidatura come presidente della World Trade Organization. Ma, a parte le disgrazie di Salinas, i due assassinii politici dimostrano che il Pri si sta disintegrando. E, per la prima volta in oltre cinquant'anni, è saltata quella omertà di ferro che aveva sempre protetto tutti i presidenti e tutti i loro familiari da ogni accusa. Paolo Passarmi Sotto il peso dello scandalo il partido revolucionario institucional, che governa il Paese da oltre mezzo secolo rischia di disintegrarsi 4 Sopra, l'ex presidente messicano Carlos Salinas de Gortari A sinistra, il cadavere di José Francisco Ruiz Massieu il segretario del partito ucciso il 28 settembre scorso Il cadavere di Luis Donaldo Colosio, candidato del partito rivoluzionario istituzionale alle presidenziali assassinato nel marzo scorso

Luoghi citati: Città Del Messico, Messico, New York, Washington