La Agnelli smentisce il «New York Times»

Replica alle accuse americane sulle armi piazzate nel Golfo DIPLOMAZIA Le dichiarazioni sui rapporti con Mosca La Agnelli smentisce il «New York Times» ROMA. La Farnesina smentisce il «New York Times». Il quotidiano americano aveva scritto che il segretario di Stato americano Warren Christopher avrebbe espresso dubbi sulla tenuta del presidente russo Boris Eltsin al ministro degli Esteri italiano Susanna Agnelli. Ma ieri il portavoce della Farnesina, Maurizio Moreno, interpellato in relazione all'intervista al ministro degli Esteri Susanna Agnelli, pubblicata ieri dal «New York Times», ha precisato che il ministro ha rifiutato qualsiasi commento o informazione circa il punto di vista espresso da parte americana, e in particolare da Christopher, sulla situazione in Russia. Il portavoce della Farnesina ha sottolineato che non è mutato l'appoggio del governo italiano al processo di riforme avviato in Russia dal presidente Eltsin. Quanto alla posizione americana - ha precisato - sta soltanto al governo degli Stati Uniti esprimersi; non risulta tuttavia che tale posizione abbia subito modifiche. «In ogni caso nella sua intervista alla signora Sciolino del New York Times il ministro degli Affari esteri - ha osservato ancora il portavoce - ha comprensibilmente e correttamente rifiutato ogni commento circa il pensiero del segretario di Stato Christopher». Alla Farnesina si fa infine rilevare l'uso improprio del virgolettato fatto dall'estensore dell'articolo, che non sempre si sottolinea - ha riferito com¬ piutamente i propositi del ministro degli Esteri italiano. La posizione ufficiale del governo americano, fino a questo momento, è stata netta. Soltanto la settimana scorsa il segretario di Stato, rispondendo a un'interrogazione al Senato, ha dichiarato: «La nostra opinione, fondata sulle migliori informazioni disponibili, ò che Boris Eltsin abbia il controllo della situazione, che in Russia comandi lui». Gli Stati Uniti hanno reagito con molta cautela agli sviluppi della crisi in Ceccnia. Il presidente Clinton finora non ha confermato una visita a Mosca che in linea di massima era in programma per maggio. Tuttavia la Casa Bianca continua a sostenere che, nonostante tutti i suoi problemi, Boris Eltsin ò il presidente democraticamente eletto della Russia e in quanto tale viene sostenuto dagli americani. Della sua capacità di mantenere il potere né il presidente Clinton né il segretario di Stato Christopher hanno mai ammesso pubblicamente di dubitare. Una valutazione diversa tuttavia era stata espressa il mese scorso dalla Cia, per bocca del suo direttore provvisorio William Studeman, che ha dichiarato al Senato: «Se la politica russa dovesse fallire, ci potrebbero essere tentativi di rimuovere Eltsin dall'ufficio o di costringerlo a dimettersi, a meno che non vi siano elezioni anticipate». [Ansa-Agi]

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