Sabato al lavoro per la Punto di Enzo Bacarani

Comincia oggi la trattativa fra Fiat e sindacati sulla verifica della produzione Comincia oggi la trattativa fra Fiat e sindacati sulla verifica della produzione Saboto al lavoro per la Punto A Mirafiori e a Rivolta Sabato lavorativo anche alla Fiat di Mirafiori e Rivalta. L'ipotesi viene analizzata oggi in un confronto all'Unione industriale tra azienda e sindacati. Il mercato automobilistico, soprattutto in Europa, presenta forti elementi positivi. La Punto si sta confermando sempre più una carta vincente, ma anche altre produzioni (come la Dedra, ad esempio, e la Tipo destinata al mercato brasiliano) stanno incontrando i favori del pubblico. Una conseguenza naturale della riconquista del mercato è l'aumento della produzione che significa maggior lavoro. Nasce così la richiesta della Fiat Auto di aggiungere un turno al sabato, molto probabilmente al mattino. Per la verità, il contratto dei metalmeccanici prevede 4 sabati lavorativi (32 ore) all'anno per persona senza necessità di comunicazioni ai sindacati da parte dell'azienda. Ma siccome oggi è previsto un incontro, è più che lecito supporre che i sabati lavorativi - secondo la proposta dell'azienda - saranno senz'altro più di quattro all'anno prò capite. Si tratta di un segno della vitalità del mercato automobilistico che, dopo tre anni di difficoltà, ricomincia a vedere il sole all'orizzonte e si tratta di una boccata d'ossigeno per il mondo industriale torinese appena uscito dal tunnel della crisi. Tutto positivo, dunque? In apparenza sì. In sostanza, l'aumento della produzione pone, nella realtà specifica torinese, una serie di problemi che dovranno essere affrontati e - se possibile - risolti con larga soddisfazione di tutti. I problemi sono rappresentati dalla presenza sulla piazza di circa mille cassintegrati (500 tra Mirafiori e Rivalta, 300 di Chivasso e 200 di Villastellone) che sperano in un rientro e dalla possibilità di invertire la tendenza e procedere, magari, a nuove assunzioni. E' una strada percorribile? Susanna Camusso, responsabile nazionale del settore auto della Fiom-Cgil, afferma: «Il problema è di capire se siamo di fronte a una richiesta di sabati lavorativi limitata nel tempo oppure se si tratta, come mi sembra, di un aumento di produzione consistente e che potrebbe durare nel tempo. In quest'ultimo caso, è necessario che per i lavoratori in cassa integrazione ci sia il rientro definitivo e, contemporaneamente, speriamo che questa sia anche l'occasione per un aumento dell'occupazione». A che cosa direte no? «Non ho informazioni precise, però se si superano le 32 ore dicia¬ mo di no alle squadrette e agli straordinari». Una posizione già anticipata dal segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, nei giorni scorsi a Mirafiori: «L'aumento della produzione - aveva detto - deve essere occasione per un rientro dei cassintegrati e per un aumento dell'occupazione». Claudio Stacchini, della Quinta lega Fiom: «C'è finalmente un'inversione di tendenza e quindi ci sono le condizioni perché la Fiat dia segnali positivi anche alla città. Secondo noi, si apre la possibilità di nuove assunzioni». Anche le altre organizzazioni sindacali (Fim-Cisl, Uilm- Uil e Fismic) ragionano alla stessa maniera. Giorgio Rossetto, leader Uilm: «Siamo di fronte all'occasione per chiudere definitivamente a Torino il capitolo cassa integrazione alla Fiat. A questo punto è necessario trovare ottime ragioni di scambio». Giuseppe Cavalitto, segretario nazionale della Fismic: «Dopo una fase recessiva durata tre anni, questa può essere l'occasione per un'inversione di tendenza. Abbiamo la possibilità di chiudere definitivamente la partita-esuberi alla Fiat». Enzo Bacarani Probabile turno lavorativo al sabato mattina negli stabilimenti della Fiat

Persone citate: Claudio Stacchini, Giorgio Rossetto, Giuseppe Cavalitto, Rivolta Sabato, Sergio Cofferati, Susanna Camusso

Luoghi citati: Chivasso, Europa, Rivalta, Torino, Villastellone