Nuove accuse all'arbitro di C. P.

Nuove accuse all'arbitro OTTIMISMO PER MCCLELLAN Nuove accuse all'arbitro Forse chiamato in causa per negligenza CLONDRA RESCONO le speranze per Gerald McClellan, il ventisettenne pugile americano che da sabato sera è ricoverato nel reparto rianimazione del Royal Hospital di Londra, dopo il ko inflittogli dal britannico Nigel Benn nel Mondiale dei supermedi versione Wbc. Il neurochirurgo John. Sutcliffe, che lo aveva operato subito dopo il ricovero e gli aveva asportato dal cervello un grosso coagulo di sangue, ha lasciato trasparire qualche segno di ottimismo, pur senza sbilanciarsi. I problemi legati alla pressione arteriosa del pugile all'interno della scatola cranica sono sotto controllo, ma bisogna ancora aspettare per tracciare una diagnosi più approfondita e scongiurare l'eventualità di danni permanenti. «Il tempo gioca a suo favore ha aggiunto il dottor Sutcliffe ma è possibile che alcune cellule cerebrali siano state distrutte o lesionate». Il medico non ha dunque escluso che McClellan possa comunque andare incontro a gravi problemi neurologici, legati alla capacità di concentrazione se non addirittura a certi aspetti della personalità. Le condizioni di McClellan sono state definite «critiche, ma stabili». Ogni ora che passa aumenta però le probabilità della sua sopravvivenza. Nel frattempo sono volati a Londra, provenienti dagli Stati Uniti, alcuni familiari del pugile americano: la madre Stacey, la fidanzata Angela Brown, la sorella e una zia. Con loro si è intrattenuto a parlare per circa un'ora anche il manager del pugile, Don King. La drammatica vicenda ha lasciato un segno profondo anche nel campione del mondo Nigel Benn, che è volato negli States a meditare so continuare a praticare il pugilato. «Mi sentirò meglio e in pace con me stesso - ha dichiarato Benn all'aeroporto londinese di Heathrow - solo quando McClellan si sarà ristabilito. Spero tanto in un suo veloce recupero e per ora non voglio dirvi nulla sul mio futuro. Gerald è sempre nella mia mente e sarebbe assurdo pensare adesso di salire ancora sul ring. Se lo facessi, avrei sempre lui davanti agli occhi e metterei a repentaglio anche la mia incolumità». Crescono intanto le polemiche per quanto e successo saba¬ to sera alla London Arena. Sotto accusa è ancora l'arbitro dell'incontro, Alfred Asaro. Il Daily Mirrar parla della possibilità che Asaro venga chiamato in causa per negligenza, non avendo sospeso l'incontro prima che McClellan finisse ko alla decima ripresa. L'arbitro francese però non ci sta e si difendo attaccando ancora Stan Johnson, il trainer di McClellan, colpevole a suo dire di non aver gettato in tempo la spugna sul ring. Sul caso del pugile americano è intervenuto infine il segretario generale della commissiono di controllo britannica, John Morris, che ha lanciato l'idea di creare anche nella boxe una commissione mondiale che uniformi le procedure e i regolamenti, specialmente in campo medico. «Il pugilato ha bisogno di una Fifa» ha detto Morris, riferendosi al massimo organismo del calcio. [c. p.]

Luoghi citati: Londra, States, Stati Uniti