Marocchi: ho preso la mira di Fabio Vergnano

Marocchi; ho preso la mira IL GOL CHE CONTA Marocchi; ho preso la mira «Non illudiamoci, loro non mollano mai» ; ; FRANCOFORTE I NUTILE negarlo: è una il mezza delusione non essere riusciti a chiudere il capitolo qualificazione fin da ieri sera. Lo ammette per primo Marocchi, il goleador, il giocatore dalle reti rare, ma importanti. Lo scorso anno permise alla Juve di superare vittoriosa la trasferta di Mosca. Un'altra sua stoccata lascia apertissimo il discorso europeo. Il centrocampista modello Duraceli non può essere che contento: «Non male per uno che fino a sabato scorso non sapeva neppure se era in grado di scendere in campo a Genova. Invece eccomi qui, ci ho creduto fortemente, al resto ha pensato lo staff medico della Juve». Passano i presidenti e gli allenatori, Marocchi resta. Quella di ieri sera è la sua prima «perla» europea. Racconta: «Ho seguito l'azione di Vialli. Luca mi ha passato il pallone con un colpo di tacco, io ho avuto il merito di tenere la palla bassa e angolata. Anzi, avevo calcolato che finisse due centimetri più a destra». Quando tutto fila liscio è facile scherzare: «Potevamo vincerla questa partita, invece non abbiamo fatto i conti con la rabbia dell'Eintracht, che è fuori gioco in campionato e punta tutto sulla Coppa. Ci hanno messo in difficoltà a centrocampo, per questo Lippi ha dovuto sostituire Del Piero con Di Livio. A quel puntò abbiamo diminuito il pressing offensivo, ma c'è stato più equilibrio a centrocampo. Non mi fido dei tedeschi, non mollano mai. Ricordo la partita con l'Amburgo del '90. Vincemmo 2-0 in Germania, ma poi fummo sconfitti 2-1 in casa rischiando l'eliminazione». Lippi deve sottoporsi alla tortura della conferenza stampa bilingue. Con il tecnico tedesco Heynckes dà via al solito minuetto dei complimenti: «Partita bella, vivace, combattuta. L'Eintracht ha giocato con l'intensità di chi affida alla Coppa il proprio futuro. Noi a poche ore di distanza dalla faticaccia di Genova abbiamo dimostrato di aver subito ricaricato le batterie, disputando una partita gagliarda, conclusasi comunque con un risultato sostanzialmente giusto». Prosegue Lippi: «Loro hanno avuto più occasioni nel primo tempo, noi nel secondo. Ho sostituito Del Piero perché a centrocampo soffrivamo troppo. L'Eintracht attaccava anche con i difensori ed eravamo sempre in inferiorità numerica. Logico che nella ripresa si siano avute più occasioni: la squadra era più equilibrata. Purtroppo abbiano sprecato troppo in zona gol. Adesso sappiamo che non è finita qui. I tedeschi ci credono e hanno ragione». L'arbitro Mikkelsen ha fatto discutere. Ancora Lippi: «Non ha visto una spinta in area su Sousa: poteva essere rigore. Ma gli sono sfuggite anche altre cose. C'è stato un fallo di mano involontario di Deschamps nella nostra area». I giornalisti tedeschi vogliono sapere tutto di Kohler. Tornerà in Germania? Lippi: «Sono i club tedeschi che lo vogliono, non siamo noi che vogliamo cederlo. Comunque è un momento in cui sulla Juve si legge di tutto». Un'altra partita di grande spessore per Carrera: «Penso che sia un risultato giusto, anche se hanno segnato con un pizzico di fortuna, sfruttando un rimpallo. Complimenti a Okocha, ci ha messo in crisi, non è stato facile arginarlo». Soddisfatto il tecnico tedesco Heynckes: «L'l-1 è il risultato più giusto. Abbiamo avuto quattro palle gol prima della rete di Marocchi e altre dopo il nostro pareggio. Sono contento così, la squadra ha reagito dopo la sconfitta in campionato. Ma credo che 1*1-1 sia un grosso vantaggio per la Juve». Critico il presidente Ohms: «L'attacco è il nostro punto debole. Comunque, la Juve mi ha deluso, mi aspettavo una squadra molto più forte». Fabio Vergnano Lippi: gara gagliarda Soffrivamo troppo e ho tolto Del Piero Marocchi esulta dopo aver segnato il gol dell'1-0 per i bianconeri

Luoghi citati: Amburgo, Francoforte, Genova, Germania, Mosca