Imprese, 300 mila fiocchi rosa

Imprese, 300 mila fiocchi rosa L'ITALIA CHE RIPARTE Dopo due anni di crisi saldo positivo di 21.800 iscritti alle Camere di commercio Imprese, 300 mila fiocchi rosa Nel '94 torna a crescere il numero di aziende AROMA PPENA un anno fa era un bollettino di guerra. Ieri, invece, il rapporto Unionacamere e Cerved sulla natalità e la mortalità delle imprese nel '94, è stato l'occasione per festeggiare oltre 300 mila «battesimi» di nuove aziende. Lo scorso anno infatti, le imprese iscritte al registro ditte delle Camere di commercio sono state 4.246.843, il valore più elevato dall'inizio del 1993, con un saldo positivo di 21.863 imprese ed un incremento su base annua dello 0,52% (301.853 le nuove iscrizioni con un aumento del 4,56% rispetto al '93 ed una riduzione delle cessazioni pari a 279.990, meno 23,36%). Crescono le società di capitan (+4,69%), si riducono le ditte individuah (che rimangono comunque il 57% del totale), e fioriscono le imprese che operano nel comparto della sanità (+2,15%), dell'istruzione (+3,06%) e delle assicurazioni e fondi pensione (+3,54%), mentre il «triangolo d'oro» del Nord-Est continua ad irrobustire le proprie file. «La valutazione finanziaria che i mercati danno dell'Italia - ha detto il presidente dell'Unioncamere, Danilo Longhi - non rispecchia quella produttiva. L'instabilità dei cambi pone problemi a tutte le imprese, anche a quelle che esportano e che devono poi importare materie prime. Mi auguro che il rapporto di cambio torni normale perché non rispecchia la realtà economica». L'Italia, dunque, come ha osservato Longhi, ha «voltato pagina» ed ha invertito una tendenza negativa durata due anni ribadendo la vocazione produttiva del Paese con 64 aziende ogni mille abitanti contro le 49 della media europea. I tassi di crescita più significativi nelle attività manifatturiere di rilevano per le macchine per ufficio e gli elaboratori (+3,79%), quelle di radio-telefonia e tele-comunicazioni (+1%), il recupero e la preparazione per il riciclaggio (+4,03%). Saldi negativi si registrano nell'industria tessile (-2,7%), nelle confezioni (-2,6%) e nel settore delle pelli (-1,6%). Rimane invece la dicotomia geografica. Su 4.246.834 imprese, la variazione maggiore è stata registrata dal Nord-Est con un aumento del 2,8% seguita dal Centro e dal Sud e Isole con il 2,2% e dal Nord-Ovest con il 2,1%. Per quanto riguarda i saldi guida la classifica con un primato negativo la Sardegna, seguita dalla Puglia e dalle Marche, mentre saldi positivi sono stati registrati dalla Lombardia, dalla Campania, dal Lazio e dal Veneto. Sul fronte delle imprese previsioni positive arrivano anche dal centro studi Prometeia. Secondo il rapporto «Analisi dei settori industriali», elaborato da Prometeia e dall'ufficio studi della Comit c'è un'inversione di tendenza in vista per l'occupazione. Il rapporto rileva che la crescita della produ- zione industriale italiana nel 1994 è andata oltre le più rosee previsioni, risultando prossima al 5% e che la maggior parte dei settori, all'inizio di quest'anno, sta mostrando performance superiori a quelle registrate nel ciclo precedente, rendendo possibile un nuovo processo di industrializzazione dell'economia. I guadagni di produttività orari e un significativo aumento delle ore lavorate hanno finora impedito che il ritmo di crescita della produzione si traducesse anche in un recupero dei posti di lavoro. Ma secondo il rapporto, il numero delle ore straordinarie mediamente prestate nel '94 e, soprattutto, il basso livello di ore perse per assenze dal lavoro, inducono a ritenere difficile un ulteriore aumento delle ore lavorate pro-capite, con positivi effetti sui livelli occupazionali. Prometeia prevede: l'occupazione salirà nei prossimi mesi Il presidente dell'Unioncamere Danilo Longhi

Persone citate: Danilo Longhi, Longhi

Luoghi citati: Campania, Italia, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto