I COLLEGHI DI OGGI «Arruga Mentalità da cantante Pinzauti: Molto da perdonare» di Sergio Trombetta

I COLLEGHI DI OGGI I COLLEGHI DI OGGI Amiga: «Mentalità da cantante» Pinzanti: «Molto da perdonare» M- ONTALE critico. Come lo giudicano i suoi colleghi di oggi? Quale valore hanno i suoi giudizi? La risposta non è priva di riserve. «Montale cantava da basso-baritono ed aveva spesso la mentalità del cantante d'opera. Nei suoi giudizi c'è una grande attenzione alla scuola, al gusto di canto - sostiene Lorenzo Amiga -. Ma soprattutto Montale frequentava il teatro come un ligure che sta a Milano e va alla Scala: incarna il critico buon borghese che ha qualche saggia impressione culturale, un certo gusto estetico e nessuna voglia di compromettersi. Di fronte al fenomeno della musica contemporanea qualche volta si limita a parole di insofferenza senza preoccuparsi di motivare. Insomma non era un testimone profetico di quello che nasceva» Ma Arroga aggiunge: «Occorre riconoscere che quando si legge la sua prosa, bisogna non dico leggerla in ginocchio, ma con rispetto e amore, perché è prosa talmente ricca, civile, fantasiosa, che comunque si riceverà qualche cosa di straordinario. Ma è soprattutto quando affronta un tema musicale in poesia che raggiunge vette verti- ginose. Per esempio in questi versi dedicati al Trovatore: «Pietà di sé, infinita pena e angoscia/ di chi adora il quaggiù e spera e dispera/ di un altro.... (Chi osa dire un altro mondo?)/ "Strana pietà..." (Azucena, Atto secondo). Qui il teina della fratellanza, consapevole o no, di Manrico e del Conte di Luna è toccata in un modo in cui solo un poeta può guardarla», conclude Amiga- «Compravo il Corriere di Informazione per leggere le sue recensioni - ricorda Leonardo Pinzauti -, erano scritte da un uomo di grande cultura al quale si perdonavano volentieri certe impennate da loggionista, lontane dal metodo del critico musicale. Non era il caso di scandalizzarsi poi se citava il "primo quartetto dì Debussy", quando si sa che Debussy di quartetti ne ha scritto uno solo». Sergio Trombetta Prosa sublime ma poca attenzione alle novità Sopra, la Callas e Montale visto da Loredano. Da sinistra, Igor Stravinsky e Leoncavallo

Persone citate: Callas, Debussy, Igor Stravinsky, Leonardo Pinzauti, Leoncavallo, Lorenzo Amiga, Montale

Luoghi citati: Milano