Lo scudo italiano su Mogadiscio

Riuscito lo sbarco notturno con i duemila marines americani, tacciono le armi dei guerriglieri somali Riuscito lo sbarco notturno con i duemila marines americani, tacciono le armi dei guerriglieri somali Lo scudo italiano su Mogadiscio Para e marò coprono la ritirata dei Caschi blu MOGADISCIO. Una miriade di tenui luci azzurre, verdi, arancioni illumina la costa davanti a Mogadiscio poco prima di mezzanotte. Nessun rumore, la fila si avvicina ed entra nella baia denominata in codice «Green Beach». Poi nella notte senza luna le sagome degli enormi «Aav» americani (veicoli anfibi d'assalto) spuntano dall'acqua, si arrampicano senza incertezza sulla spiaggia e, dopo una brevissima sosta, proseguono rapidi e si uniscono ad altre luci fisse, piccoli neon fluorescenti celesti, che indicano il sentiero da percorrere per penetrare in Somalia dove c'ò da proteggere il ritiro degli ultimi Caschi blu. Nessuno sparo, Mogadiscio accoglie i mostri di ferro con serenità. E' cominciata così la parte più delicata dell'operazione «United Shield», che si ò conclusa ieri mattina, alle 7,45 locali, senza il minimo intoppo. «La prima fase si ò svolta senza difficoltà - ha detto il comandante, il generale dei Marines Anthony Zinni - ora procediamo con le tre successive: la sostituzione dei Caschi blu di Pakistan e Bangladesh nei posti di controllo, la partenza di questi ultimi e infine il ritiro dei militari americani e italiani che sono venuti ad assisterli». I gigantesohi hovercraft americani, che portano sulle strutture più alte grandi fari verdi, rossi e bianchi, provengono da navi militari Usa ben lontane dalla costa. Più vicine si tengono invece le unità italiane San Giorgio e San Marco, dalle pance delle quali partono altri veicoli anfibi e i nostri mezzi da sbarco. Dalla portaerei «Garibaldi», nave ammiraglia del 26° gruppo navale, sono continuati a decollare per tutto il giorno elicotteri italiani A-129 «Mangusta» e Ab-212 e aerei Harrier Av-8 B plus per la copertura aerea della forze a terra. In zona incrociano anche il «Libeccio» e lo «Stromboli». Come i colleghi americani, i fanti di marina e i paracadutisti italiani arrivano sotto costa e mettono piede a terra senza problemi, seguiti dai veicoli blindati e corazzati. Sono solo un po' più rumorosi: i mezzi da sbarco hanno motori con qualche decibel in più. I giornalisti osservano il tutto dal campo organizzato per loro sulla spiaggia mentre un aereo Ac-130 armato e attrezzato per operazioni notturne sorveglia la zona. Scopo della missione è lo sgombero dell'ultimo contingento di Caschi blu formato da bengalesi e pachistani che ancora presidiavano il porto e l'aeroporto di Mogadiscio. In totale l'operazione prevede l'impiego a terra di 2 mila Marines e circa 500 marò e para italiani. Dovrebbero rimanere in Somalia per un periodo brevissimo, da 24 a 48 ore. Ma «United Shield» potrebbe durare più a lungo qualora si verificassero incidenti o attacchi da parte di gruppi ostili di somali. Otto ore dopo lo sbarco è stata avviata, ma non completata, la seconda fase, quella del ritiro dei Caschi blu del Terzo mondo: 900 militari del Bangladesh, cantando felici, sono salpati a bordo di due navi dirette a Dar- es-Salaam, in Tanzania, ultima tappa prima del rientro in patria. Restano ora da evacuare 1500 pachistani: il piano prevede che passino dietro la linea italo-americana sulla «Spiaggia Verde» nella mattinata di oggi per poi imbarcarsi giovedì per Dar-es-Salaam. Italiani e americani si sono trincerati sulle alte dune di sabbia che corrono a qualche centinaio di metri dalla battigia, predisponendo uno stretto corridoio al riparo delle dune verso il porto, 5 km a Nord. Il trasferimento dei pachistani dovrebbe esaurirsi in 3 ore. Lontano da Mogadiscio, a Hargheisa (ex Somaliland britannico), 7 persone sono morte in scontri fra clan. [e. st.] Già sgomberati i 900 soldati del Bangladesh Oggi toccherà ai 1500 pachistani IL CONTO PER L'ITALIA 32 MILA UOMINI IMPIEGATI 232 SCONTRI A FUOCO 3 MILA TRA AUTOMEZZI E AEREI 920 MIUARDf SPESI 44 NAVI 1 07 FERITI 39 MILA TONNELLATE 1 5 MORTI Dl MATERIAL! TRASPORTATI FONTE: «Operazione Somalia*, Edizioni Edai di Firenze Già sgomberati i 900 soldati del Bangladesh Oggi toccherà ai 1500 pachistani IL CONTO PER L'ITALIA 32 MILA UOMINI IMPIEGATI 232 SCONTRI A FUOCO 3 MILA TRA AUTOMEZZI E AEREI 920 MIUARDf SPESI 44 NAVI 1 07 FERITI 39 MILA TONNELLATE 1 5 MORTI Dl MATERIAL! TRASPORTATI FONTE: «Operazione Somalia*, Edizioni Edai di Firenze Qui accanto il generale americano Anthony Zinni comandante di «United Shield.» A sinistra soldati italiani Sopra un marine . INFORMAZIONE PUBBLICITARIA.

Persone citate: Anthony Zinni, Green, Shield