In fuga manager Publitalia

In fuga manager Publitalia GIUDICI In fuga manager Publitalia False fatture, ricercato Prandelli LTORINO A Guardia di Finanza lo cerca da un paio di settimane, e da ieri Giampaolo Prandelli, vicedirettore di Publitalia '80, uomo ombra di Marcello Dell'Utri, è latitante per la magistratura torinese. Dal suo ufficio milanese una segretaria risponde gentile: «Il dottore è fuori per tutta la settimana». La notizia arriva mentre i pm Cristina Bianconi e Luigi Marini, titolari dell'inchiesta torinese sulle fatture gonfiate alla concessionaria di pubblicità del gruppo Fininvest, cominciano il secondo round con Missoni junior. Altre tre ore di interrogatorio che si concludono con la scarcerazione di questo quarantenne dal cognome importante ma dal ruolo secondario in una storia in cui lievitano di giorno in giorno i miliardi di carte false. Operazioni finanziarie che avrebbero -secondo i magistratiun'unica ragione possibile: mascherare i prelievi di somme dai bilanci aziendali per costituire fondi neri. A che servono, poi, questi? A tante cose, dicono sempre gli inquirenti, compreso il pagamento di tangenti. Prandelli - 45 anni, alto e asciutto, modi e look da dirigente Fininvest, ufficio a Milano 2 e casa a duecento metri come tutti gli altri top manager del gruppo - all'inizio del luglio scorso era stato interrogato dai due pm come indagato per utilizzazione di fatture false da parte di Publitalia. E aveva detto poco. Da allora le indagini dei finanzieri della polizia giudiziaria e della seconda compagnia della legione piemontese della Guardia di Finanza hanno ottenuto importanti riscontri. Non se ne sa quasi nulla, ma se ne intuisce lo spessore dalle continue perquisizioni che le «Fiamme gialle» effettuano fra Lombardia e Piemonte, seguendo i frammenti della documentazione degli affari di tante piccole sconosciute società con Publitalia. Fra queste la Gpa di Giovanni Arnaboldi, pilota e socio di Missoni junior in un team di motonautica (la Mgp Racing), la Maresport di Attilio Cavaliere, altro appassionato di offshore, e avvocati dalle incerte fortune professionali ma dai conti in banca ricchissimi, come il cuneese Giorgio Bertone. Uno che per un processetto da quattro denari si era beccato una sospensione dall'ordine degli avvocati della sua città, e che poi è diventato consulente esterno di Publitalia. L'avvocato Bertone è quello che per Publitalia si occupa, fra l'altro, dei contratti pubblicitari di noti calciatori. Lunedì dell'altra settimana, le «Fiamme gialle» gli hanno perquisito casa e studio a Cuneo e consegnato un avviso di garanzia per distruzione di documenti finalizzata alla frode fiscale. Insomma, chi sembra aver avuto ruoli «pesanti» in questa girandola di fatture gonfiate è scomparso dalla circolazione: è accaduto l'estate scorsa con Giovanni Arnaboldi, e ora la storia si è ripete con Prandelli, che ha lasciato il suo ufficio per salire su una Thema blu a metà mattina ed è letteralmente scomparso dalla circolazione. In attesa di tempi migliori per lui, potrebbe essersi ritirato in una località alla moda delle Alpi, versante svizzero. Deve essersene andato con una certa urgenza, dopo avere avuto sentore dell'incalzare dell'inchiesta torinese attorno a Publitalia e alla strana costellazione di società che le ruotano attorno, in particolare quelle di Arnaboldi, con le quali l'uomo ombra di Dell'Utri manteneva rapporti diretti. Sentore che qualcosa di spiacevole stava per accadere. Se non altro, perché i finanzieri un giorno erano là, un altro altrove, scoprendo elementi che potevano far pensare che Prandelli cercava di depistare le indagini. La giornata finisce con Vittorio Missoni che se ne torna a casa. E' abbronzato, i capelli ingrigiti da ragazzo che sta invecchiando bene, il cardigan di papà che spunta sotto il giubbotto di pelle. E lo sguardo di chi se l'è vista brutta. L'hanno interrogato per otto ore in due giorni il giudice per le indagini preliminari Piera Caprioglio e i sostituti procuratori Cristina Bianconi e Luigi Marini: ha collaborato? Missoni junior si stringe nelle spalle: «Ho dato le mie spiegazioni». Si aspettava di essere arrestato? «No, tant'è vero che me ne stavo in ufficio quando sono venuti a prendermi». E il carcere? «Ho scoperto un'umanità sconosciuta. Mi hanno messo in cella con un anziano detenuto, tranquillo e gentile». Adesso può dirlo: l'ha inguaiato la sua passionacela per l'offshore? «No, è stato il signor Arnaboldi». Ecco che arriva la conferma: Missoni junior non si è limitato a difendersi. Alberto Gaino Torna il libertà Missoni junior «Ero in cella con un detenuto anziano e gentile: un'esperienza utile» A lato, Vittorio Missoni. In due giorni, è stato interrogato per otto ore

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Piemonte