Le banche nel mirino di Mani Pulite di Susanna Marzolla

Davigo e Greco: «Senza la complicità di funzionari degli istituti impossibile riciclare soldi sporchi» Davigo e Greco: «Senza la complicità di funzionari degli istituti impossibile riciclare soldi sporchi» Le banche nel mirino di Mani Pulite Truffa alla Cariplo, 182 indagati MILANO. Fondi neri, riciclaggio, occultamento di tangenti e di altri proventi illeciti: nulla di tutto questo sarebbe possibile «senza la complicità di funzionari di banche e società di intermediazione». Lo hanno detto chiaro e tondo i pubblici ministeri Gherardo Colombo e Francesco Greco ad una platea ad hoc: bancari e impiegati delle Sim di Borsa. Lo hanno detto proprio mentre «Mani Pulite» comincia a «mettere il naso» nel sistema bancario e delle società finanziarie; proprio lo stesso giorno in cui un'inchiesta «periferica» disvela un sistema di finaziamenti truffaldini per oltre 30 miliardi. Si tratta di un'indagine sui fondi che la Cariplo aveva destinato ad un «progetto ambiente» e che invece, grazie alla complicità di funzionari e professionisti compiacenti, è servita ad un nutrito gruppo di agricoltori del Pavese ad «arrotondare» i propri risparmi. In tutto sono già state inviate 182 informazioni di garanzia per truffa, abuso d'ufficio, falso ideologico e materiale; e il numero potrebbe ulteriormente ampliarsi. «Mani Pulite» era già incappata nelle banche (basti pensare alla «ripulitura» dei Cct di Enimont) ma - diciamo cosi - casualmente, indagando sulle singole tangenti. Adesso, invece, è partita un'inchiesta a tappeto sui sistemi di riciclaggio. Per ora si è solo in fase preliminare, ma la magistratura si è già assicurata la collaborazione della Consob: ha acquisito documenti su alcune Sim e ha già sentito, come testimone, un suo dirigente. I motivi di questa indagine li hanno spiegati proprio Colombo e Greco parlando ad un corso di aggiornamento professionale. «Veramente - ha esordito Colombo con ironia, rivolgendosi ad una platea quasi attonita per la franchezza - il corso dovreste tenerlo voi e spiegarci come funziona il riciclaggio. Perché il primo a sapere se un'operazione finanziaria è lecita o illecita, è chi la fa. E invece c'è un alto numero di funzionari di banca conniventi che non denunciano le operazioni sospette». Una denuncia imposta prima ancora «dall'etica professionale» che dalla legge. E se qualcuno si limita a chiudere un occhio su quel maresciallo della Finanza che, con il suo magro stipendio, riesce a «risparmiare» Bot per centinaia di milioni, altri vanno più in là, diventando complici. «Ci sono funzionari di banca italiani - ha ricordato Greco che offrono al cliente, sottobanco, gli stessi servizi che le banche dei paradisi fiscali danno regolarmente: prestanome, professionisti compiacenti, conti in altri istituti». E ha ricordato che i meccanismi di riciclaggio sono sempre gli stessi, per la criminalità organizzata come per le aziende che vogliono crearsi fondi neri. Dunque banche e società finanziarie nel mirino. Di questa nuova fase dell'inchiesta si è forse discusso nel «vertice» che si tiene ogni inizio di settimana in Procura. Assieme - a quanto si è appreso - alla valutazione di nuove carte arrivate dalla Svizzera e che dovrebbero riguardare ancora i conti attribuiti a Bettino Craxi. Storia diversa è invece quella che ha coinvolto la Cariplo. «Ma come parte lesa - ci tiene a sottolineare il suo presidente, Sandro Molinari -. Siamo stati noi ad accorgerci di alcune irregolarità e ad inviare esposti alla nu 'istratura». Le irregolarità riguardavano tutte un progetto promosso dalla banca: fondi agevolati per «la realizzazione di opere a tutela dell'ambiente». Un nutrito gruppo di agricoltori della provincia di Pavia (135) si è presentato agli sportelli per ottenere quei finanziamenti allegando la documentazione richiesta, che attestava la realizzazione di vasche di decantazione, depuratori e così via. Solo che - si è scoperto - alcuni professionisti compiacenti (27 tra architetti e geometri) avevano fornito consuntivi fittizi. E i funzionari della Cariplo che pagavano (14, più sei direttori di filiali) lo sapevano benissimo che quei finanziamenti, con l'ambiente, non c'entravano nulla: i soldi sarebbero serviti infatti a comprare terreni, case, azioni; oppure a estinguere debiti accesi in alcune banche, compresa la stessa Cariplo. Una truffa ben orchestrata, insomma, che ha coinvolto - tra gli altri - gli ex direttori della sezione credito agrario Francesco Mariani e Marcello Bonfiglioli e l'ex direttore della filiale di Pavia, Sandro Diani. Non solo: l'indagine, affidata alla Finanza, si sta estendendo ad altre province: Cremona, Mantova, Novara. Anche qui, lo stesso sistema. Susanna Marzolla Il presidente Molinari: «Siamo stati noi a fare la denuncia» Gruppo di agricoltori sotto inchiesta per trenta miliardi di fondi irregolari Il sostituto procuratore di Mani pulite Gherardo Colombo

Luoghi citati: Enimont, Mantova, Milano, Novara, Pavia, Svizzera