Sciascia, fantasma scomodo di Pierluigi Battista

Sciascia, fantasma scomodo INTELLETTUALI NEL MIRINO Sciascia, fantasma scomodo Pannella: il Presidente lo ha offeso AMARI sapori Anni Settanta. Gli anni di piombo. Il terrorismo scatenato. La mattanza di via Fani e il cadavere di Moro nel bagagliaio di una Renault rossa. Le scandalizzate rampogne agli intellettuali considerati troppo «tiepidi» e «vili». La mistica dell'«unità nazionale». Chi non è d'accordo è complice col nemico. Pannella in trincea. La de che stizzita replica a Pannella. Le polemiche su Sciascia. Sì, Sciascia. Il cui fantasma è stato inopinatamente evocato a Praga da Oscar Luigi Scalfaro in una pubblica sfuriata contro gli intellettuali che tentennano incerti di fronte al bivio «Costituzione o costituzione materiale» e che così ricalcano le orme di «taluni esponenti del mondo culturale» che al tempo del terrorismo avrebbero imitato Ponzio Pilato con il loro «né con lo Stato, né con le Br». Sciascia. Scalfaro non lo nomina esplicitamente. Lo fa al posto suo Marco Pannella che rimprovera il Capo dello Stato di aver «infamato Sciascia, una delle più limpide e forti testimonianze civili in Patria e nel mondo intero». Pannella, al tempo grande elettore di Scalfaro, sostiene che le parole del Presidente della Repubblica «feriscono, colpiscono e ci cadono addosso come ingiuste e arbitrarie». Riesuma il Pannella Anni Settanta e non risparmia bordate contro lo «Stato che armò le P38 e ne potenziò la micidiale e ignobile forza con la P2 e la politica infame del periodo di cosiddetta "unità nazionale" in convergenza con le Br». Rimanda a polemiche feroci e furibonde. Alle reazioni ogni volta smodate innescate dagli scritti dello scrittore siciliano. Il quale, per la verità storica, non pronunciò mai l'esecratissimo «né con lo Stato, né con le Br». «Uno slogan che non ho mai formulato», disse in un'intervista all'Espresso del 1979 in cui aggiunse: «pago le tasse allo Stalo italiano, non ho intenzione di pagarle alle Br». Quello slogan, casomai, apparteneva all'arcipelago della sinistra a sinistra del pei. Al collettivo dei portuali genovesi che lo coniò. Alle assemblee universitarie che applaudirono alla notizia del rapimento di Moro. Su quello slogan, però, vennero schiacciati Sciascia e i «trattavisti», Lotta Continua che scoprì la linea «umanitaria» e i radicali di Pannella, i cattolici restii all'idea di considerare lo Stato come un Moloch cui sacrificare la vita di un ostaggio e i garantisti del manifesto, tra cui primeggiava Tiziana Maiolo, ora di Forza Italia, che contro Scalfaro fa un passo indietro di 17 anni: «Sono anch'io tra quelli che, come Leonardo Sciascia, secondo il presidente Scalfaro raggiunsero "il punto più alto di vigliaccheria" nel periodo del terrorismo». Vigliacchi. «Vigliacco» era Moro che implorava pietà dal buio della prigione del popolo. Vigliacco era Sciascia. Ma anche Eugenio Montale, veementemente attaccato as¬ sieme a Leonardo Sciascia da Giorgio Amendola in un dibattito che verrà registrato per i posteri con il titolo: «Coraggio e viltà degli intellettuali». Nel clima di unione sacra contro il terrorismo, l'esitazione di fronte alla mobilitazione generale diventava «diserzione». Al limite «fiancheggiamento» nei confronti dei terroristi. In una formula ancor più prudenziale ma non meno micidiale: «cripto-fiancheggiamento». Anni di piombo, appunto. Difficile pensare che il pur appassionante dibattito evocato da Scalfaro sulle differenze tra Costituzione formale e Costituzione materiale possa attizzare effetti emotivi di portata paragonabile a quelli, squassanti, che spaccarono l'Italia al tempo dell'emergenza terroristica. Un dibattito che in origine ha avuto modo di manifestarsi in ambito marxista. Che ha impegnato il lavoro di illustri costituzionalisti come Costantino Mortati. Che in anni lontani (in particolare in quelli in cui maturò il decreto anti¬ scala mobile di Craxi) è stato un cavallo di battaglia della sinistra. E che adesso esplode perché il Polo, interprete della «religione del maggioritario», intravede nella «lettera» della Costituzione un ostacolo alla richiesta pressante di immediate nuove elezioni. Risuonano le accuse di «vigliaccheria». Gli appelli alla mobilitazione generale. Chissà se i posteri si appassioneranno alla lettura del secondo capitolo del tema: «Coraggio e viltà degli intellettuali». Pierluigi Battista Leonardo Sciascia

Luoghi citati: Italia, Praga