Il giudice «perdona» i dodici baby-stupratori Civitavecchia, niente processo, 5 assegnati al servizio sociale. Il gip: «Comunque non finivano in cella» Il giudice «perdona» i dodici baby-stupratori di G. Bianconi

Civitavecchia, niente processo, 5 assegnati al servizio sociale. Il gip: «Comunque non finivano in cella» Civitavecchia, niente processo, 5 assegnati al servizio sociale. Il gip: «Comunque non finivano in cella» Il giudice «perdona» i dodici baby-stupratori La madre di una vittima: «Trattate come prostitute, andremo via» ROMA. Niente processo: il tribunale dei minori ha deciso ieri che non compaiano davanti ai giudici i dodici ragazzi protagonisti degli stupri di gruppo scoperti a Civitavecchia nell'autunno del '93. Cinque, quelli accusati dei fatti più gravi, saranno «messi alla prova», per periodi che variano da un anno e mezzo a otto mesi: dovranno studiare, lavorare e fare volontariato, dimostrando di essersi ravveduti; solo così eviteranno il processo. Gli altri sette ragazzi hanno ottenuto il «perdono giudiziale», un verdetto che riconosce la responsabilità ma cancella la pena. Dopo la sentenza del tribunale, gli imputati se ne tornano a Civitavecchia in compagnia dei genitori: qualcuno sorride, altri guardano per terra, nessuno commenta. Resta l'amarezza delle tre ragazze violentate. Resta il dolore della madre di una delle giovani vittime: «Trattate come prostitute». G. Bianconi A PAG. 13

Luoghi citati: Civitavecchia, Roma