Gyorgy Sàndor per Bartók nel concerto diretto da Lü Jia di Leonardo Osella

ORCHESTRE GYORGY Sàndor, classe 1912. Fu lui, l'8 febbraio 1946, a eseguire per la prima volta con l'Orchestra di Filadelfia diretta da Eugene Ormandy il «Terzo Concerto per pianoforte» di Bartók, di cui era allievo. E sarà ancora lui a proporlo per la Rai all'Auditorium giovedì 2 e venerdì 3 alle 20,30, e sabato 4 alle 16,30. Un filo diretto con il grande compositore che Sàndor tiene teso da oltre cinquant'anni con devota solerzia. Il concerto era dedicato alla seconda moglie del maestro, Ditta, e rimase incompiuto a causa della morte per leucemia; lo completò un altro allievo, Tibor Serly (lo stesso che fornì la versione oggi comunemente eseguita del «Concerto per viola»), con l'aiuto di Ormandy e di altri. Esso conobbe poi grande fortuna, anche per i richiami alla musica popolare magiara e addirittura al Concerto di Grieg. La serata vedrà sul podio il cinese Lù Jia (nella foto), che inizierà con «La notte di San Giovanni sul Monte Calvo», nella versione originale di Musorgskij non rivista da Rimskij-Korsakov (prima esecuzione a Torino). Chiusura all'insegna di Beethoven. Il direttore artistico Sergio Sablich ha previsto una stagione con molta musica del cosiddetto «repertorio», per agevolare l'amalgama tra gli strumentisti, provenienti da complessi diversi. In questa occasione sarà presentata la «Quarta», che Giacomo Manzoni ha definito «la più lieta e tersa che Beethoven abbia concepito». Ma c'è un altro evento musicale da non perdere in questi giorni. Al Lingotto torna Claudio Abbado (foto)con uno degli autori che ama di più: Schubert. In particolare - ascoltare, per credere, i dischi incisi con la Chamber Orchestra of Europe sulle partiture originali - le prime sinfonie, quelle ancora rivolte al passato. La «Seconda in si bemolle maggiore» per esem- pio, la cui alta ispirazione non nasconde l'ombra di Mozart sullo sfondo. Sarà questa sinfonia a chiudere il concerto di Abbado, domenica 26 alle 20,30, proprio alla testa della Chamber Orchestra of Europe. Un privilegio per coloro che potranno assistervi. La serata si aprirà con un classico come la «Sinfonia n. 103 "Il rullo di timpani"» di Haydn. Qui si deve aprire una piccola parentesi per rilevare che la stessa pagina è stata inserita in programma il 22 per l'Unione Musicale dall'Orchestra Toscana: e non è la prima volta, in questi mesi, che le stesse opere vengono eseguite a distanza di pochi giorni in cartelloni diversi. I raffinati possono magari felicitarsene, poiché hanno la possibilità di fare raffronti ravvicinati; ma forse sarebbe meglio evitare simili affastellamenti, visto che il repertorio sinfonico è pressoché sterminato. Chiusa la parentesi, ricordiamo che la serata abbadiana è completata dai raffinati «Rùckert Lieder» di Mahler. Sarebbero cinque, ma ne saranno presentati solo quattro: «Blicke mir nicht in die Lieder» (Non spiare le mie canzoni), con una similitudine sulle api industriose; «Liebst du irai Schònheit?» (Mi ami perché sono bella?), dedicato alla moglie; «Ich atmet' einen linden Duft» (Respiravo un delicato profumo), che gioca sulla assonanza tra lind (delicato) e Linde (tiglio); la stupefatta «Ich bin der Welt abhanden gekommen» (Io sono perduto per il mondo), che evoca un sentimento di estatico abbandono «nel mio cielo, nel mio amore, nel mio canto». Resta sacrificato peccato - il misterioso «Um Mitternacht», con l'intervento dell'oboe d'amore. Interprete di gran classe sarà il mezzosoprano Waltraud Meier. Leonardo Osella ORCHESTRE ABRADO AL LINGOTTO Gyorgy Sàndor per Bartók nel concerto diretto da Lii Jia 10

Luoghi citati: Filadelfia, Torino, Toscana