Simon Boccanegra dal 28 con la regia di Bussotti
IL DOGE DI VERDI IL DOGE DI VERDI Simon Boccanegra dal 28 con la regia di Bussotti Dopo le note polemiche che hanno coinvolto l'orchestra e il sovrintendente Elda Tessore, il proposito fortemente espresso da quest'ultima di non ripresentarsi candidata al vertice del teatro e il plebiscitario voto consiliare con cui ha poi sciolto ogni riserva, il Teatro Regio VECCHIE E NUOVE GLORIE propone un «Simon Boccanegra» di prestigio, che si avvale di protagonisti dal grande fascino interpretativo: a cominciare da Renato Bruson, che del Doge genovese disegna da sempre tutti i nobili caratteri con un'abilità introspettiva frutto di sensibilità fuori dal Una scena di Boccanegra durante le prove e, sotto, Cecilia Gasdia con Bruson TORINO musicale offre la migliore dimostrazione della scarsa popolarità del «Simon Boccanegra» nell'ambito della produzione verdiana, anche se nell'ultimo mezzo secolo si può certamente notare una crescita d'interesse per quest'opera. Infatti, mentre il quasi secolo che va dalla «prima» veneziana del «Simone», nel marzo 1857, al 1949, registra tre sole edizioni dell'opera, l'attuale è la quinta in meno di mezzo secolo: tutte (tranne una in forma di concerto) al Regio o sotto la sigla del glorioso teatro. Si comincia con la prima versione che va in scena, fra l'assoluto disinteresse del pubblico, la sera di Natale del 1864, protagonista di secondo piano Cesare Boccolini e con un Gabriele Adorno di rilevante spicco con il tenore Lodovico Graziani. Meglio vanno le cose, diciotto anni più tardi, con la «prima» della definitiva versione del «Boccanegra»: protagonista Delfino Menotti. Nel gennaio 1899 è l'ultima volta per il vecchio Regio, caratterizzata dalla presenza dogale di un giovane baritono che porta il nome glorioso di Giraldoni: si chiama Eugenio (un anno dopo sarà il primo Scarpia pucciniano) e non sfigura nel confronto con il padre Leone, «creatore» della parte. Trascorre giusto mezzo secolo prima che si riparli di «Simon Boccanegra». Siamo all'Alfieri nell'ottobre 1950, con due vecchie volpi come Tagliabue e Pa-
Persone citate: Bruson, Bussotti, Cecilia Gasdia, Cesare Boccolini, Delfino Menotti, Elda Tessore, Lodovico Graziani, Renato Bruson, Tagliabue
Luoghi citati: Torino
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