RIECCO PAPINI CHE CANNIBALE

RIECCO PAPINI: CHE CANNIBALE RIECCO PAPINI: CHE CANNIBALE Gog» contro la falsa cultura grida a Gog: «Guardatelo! Fate presto! Imprimetevi nella memoria la forma! Fra pochi secondi la statua svanirà come una melodia che finisce!». Questa volta Gog non mette neppure mano al portafogli e se ne va. Il libro è tutto uno scintillio, ora di arguzia ora di sarcasmo, ora di stile ora di cultura. Papini aveva le antenne molto lunghe e una cultura prodigiosa. Ma ciò che maggiormente lo distingue è la capacità di sintesi. Su Freud, per esempio, dice più lui in cinque pagine che non certi accademici in un volume. Egli metteva in bocca a Freud queste parole: «Letterato per istinto e medico per forza concepii l'idea di trasformare un ramo della medicina la psichiatria - in letteratura. Fui e sono poeta e romanziere sotto figura di scienziato... Il primo impulso alla scoperta del mio metodo mi venne, com'era naturale, dal mio faro Goethe». Qui occorre precisare che siamo nel 1931, anno di pubblicazione di Gog. Veramente Freud si rifece soprattutto a Schopenhauer, che saccheggio molto di più di quel che non volesse ammettere. E' indubbio, però, che in lui ci fosse molto del letterato. Lo dimostra anche la sua eccellente prosa tedesca. Di lui si era già occupata la Voce di Prezzolini, il quale continuò sempre a pensarla come Papini: «Freud aveva molta immaginazione e ha sedotto tanti con quella. Fu un ro-

Persone citate: Freud, Goethe, Papini, Prezzolini, Schopenhauer