Alluvione la truffa dei rifiuti

I camion della ditta che aveva vinto l'appalto per il trasporto dei detriti passavano più volte sul peso I camion della ditta che aveva vinto l'appalto per il trasporto dei detriti passavano più volte sul peso Alluvione, la truffa dei rifiuti In cella l'assessore ai Lavori pubblici di Cartelli ASTI. Dopo il fango dell'alluvione, ormai spalato, Canelli rischia di imbrattarsi con il fango morale di un'inchiesta che ha portato agli arresti dell'assessore ai Lavori pubblici Mauro Traversa, 46 anni, ex de, e del geometra responsabile degli uffici tecnici comunali Bruno Salvetti, 45 anni. Sono accusati di concorso in truffa ai danni dello Stato, abuso d'ufficio a fini patrimoniali e falso. Le ipotesi di reato sono contestate nell'ordinanza di custodia firmata ieri dal gip Franca Carpinteri su richiesta del procuratore capo di Asti Sebastiano Sorbello. Con i due canellesi (l'assessore è agli arresti domiciliari) sono finiti in carcere quattro imprenditori: Salvatore Accarino e il figlio Francesco, di Fagnano Olona, rispettivamente 42 e 23 anni, soci della ditta varesina «La Lombarda», a cui i! Comune di Canelli aveva affidato lo smaltimento dei rifiuti alluvionati; Guido Monici, 38 anni, di Arsago Seprio, titolare della «Urbancamion», impresa del Varesotto impegnata nel trasporto alla discarica di Trecate (Novara). Manette anche per Franco Pollastro, 38 anni, titolare della «Cea», che gestisce l'impianto di smaltimento novarese. Altre venti persone risultano iscritte nel registro degli indagati: sono camionisti e addetti alla pesatura dei rifiuti, oltre ad alcuni soci e familiari degli Accarino, che pare abbiano già avuto a che fare con la giustizia. Il sistema escogitato per lucrare sui rifiuti e gli scarti dell'alluvione era relativamente semplice. I camion carichi di materiale infangato e irrecuperabile venivano fatti passare, per le bolle di accompagnamento, al peso di una ditta spumantiera la Gi. Bo. (perché il peso pubblico era stato danneggiato dal fango). L'accordo con il Comune di Canelli prevedeva il pagamento di 150 lire per ogni chilo di materiale. Grazie ai mancati controlli pubblici, favoriti dall'emergenza di quei giorni, sarebbe stato accertato che gli autoarticolati passavano più volte sul peso, moltiplicando così i trasporti, ma solo sulla carta. Risultato: ogni viaggio da Ca¬ nelli a Trecate fruttava decine di milioni e tutto sarebbe filato liscio. Ma una «soffiata» giunta al settimanale novarese «Tribuna» ha messo un cronista sulla pista giusta. Una mattinata passata davanti al peso, annotando i numeri di targa dei camion, e il successivo incrocio con i dati delle bolle di accompagnamento, fornite dal comune canellese, faceva scoprire evidenti differenze. Un esempio: l'I 1 gennaio passarono al peso 8 camion, ma ne risultavano in uscita 16, alcuni con targhe fasulle. L'inchiesta da giornalistica diventa giudiziaria. La procura affida ai carabinieri astigiani controlli più approfonditi. Gli uomini del colonnello Pietro Maggiore e del capitano Leonardo Nucera, sequestrano documenti interrogano camionisti e addetti alle pesature. Ne emerge uno spaccato di connivenze e «occhi disposti a chiudersi». L'affare è corposo. La spesa iniziale prevista per il solo comune di Canelli è di due miliardi. Soldi pubblici che la Prefettura di Asti versa al Comune per pagare le fatture della società «La Lombarda». «Un miliardo tra l'altro è già stato incassato con sospetta sollecitudine» ha annotato il procuratore Sorbello, durante la conferenza stampa di ieri. L'inchiesta dovrà ora accertare se c'era uno sciacallesco patto segreto tra responsabili comunali e coloro che dovevano smaltire i rifiuti causati dall'alluvione. Quella montagna di materassi, mobili, vestiti, giocattoli, elettrodomestici che si era accumulata in quei giorni sulle piazze di Canelli per qualcuno era diventata una fonte insperata di guadagno. Il 16 novembre, dieci giorni dopo l'alluvione, quando ancora il fango dominava, il Comune di Canelli aveva affidato l'incarico a «La Lombarda». L'offerta di 150 lire a chilo fu giudicata la più vantaggiosa. Ora l'inchiesta che era anche approdata in Parlamento con una interrogazione dei deputato Zacchera di An e Rosso di Forza Italia, e stata estesa anche alle analoghe operazioni compiute dal comune di Asti. «Spero che tutto questo possa servire da monito» aggiunge il pm Sorbello, già impegnato nelle indagini sul mancato allarme alluvione che ha portato all'emissione di avvisi di garanzia a carico dell'ex prefetto di Asti Mario Plamiero (ora trasferito a Roma) e del magistrato del Po di Alessandria Carlo Condorelli. «Vigileremo con fermezza sull'utilizzo dei fondi impiegati nella ricostruzione sia nel settore pubblico che in quello privato» conclude il procuratore. Stasera a Canelli il sindaco Oscar Bielli ha convocato il Consiglio comunale. Ci andranno anche gli alluvionati che ancora aspettano di ricevere gli aiuti da parte dello Stato. Sergio Miravalle Ogni viaggio | verso la discarica fruttava decine di milioni Venivano utilizzate targhe false | | ci Sopra, Mauro Traversa, l'assessore di Canelli arrestato. A sinistra, l'opera di recupero dei detriti dell'alluvione nel centro astigiano, uno dei più colpiti dall'alluvione del primo weekend di novembre