E la Costa Azzurra torna proibita Prezzi troppo cari, casinò e discoteche semideserte di Gianni Micaletto

E la Costa Azzurra torna proibita E la Costa Azzurra torna proibita Prezzi troppo cari, casinò e discoteche semideserte SE LA LIRA CROLLA VENTIMIGLIA. Crolla lira e si acuiscela crisi economica a cavallo del confine italo-francese. Calano le presenze in Costa Azzurra, ma paradossalmente non aumenta il volume d'affari sulla Riviera dei Fiori. All'ascesa del franco, che ieri ha raggiunto quota 324 lire, non corrisponde infatti un ritorno immediato per gli operatori turistici dell'estremo Ponente ligure. «Anche i francesi stanno attraversando un periodo difficile: commercianti, albergatori, artigiani, agenti immobiliari hanno perso molti clienti italiani, messi in fuga dall'instabilità dei cambi, e ora sono meno disponibili a varcare la frontiera per fare acquisti da noi, nonostante i vantaggi», spiegano alcuni negozianti di Ventimiglia, tradizionale meta per lo shopping dei transalpini. Ma la crisi si fa più folte, palpabile, appena superato il valico. Discoteche e ristoranti semivuoti, supermercati frequentati quasi esclusivamente dai francesi (subiscono anche l'esplosione de! fenomeno «discount» in provincia di Imperia), e casinò alle prese con un'emorragia di giocatori. Sembrano lontanissimi i tempi in cui erano gli italiani ad accendere le notti sulla Cote, nel Principato di Ranieri, e a portare fiumi di denaro nelle casse dei commercianti d'oltreconfine, soprattutto quelli legati alla grande distribuzione. Oggi, una serata in qualche locale esclusivo di Mentone e Montecarlo costa troppo anche per i portafogli più generosi: 200 franchi per una coppa di champagne al prestigioso «Jimmi'z». Al cambio, più di 60 mila lire. Il triplo rispetto ai prezzi della Riviera. Le auto con targa italiana sono ben poche. Soltanto un paio d'anni fa, c'era chi faceva la spola esclusivamente per fare il pieno di benzina, risparmiando parecchio. Adesso ac¬ cade il contrario: sono i francesi che hanno convenienza a frequentare i distributori italiani. La crisi non risparmia il mercato immobiliare (il costo medio di un monolocale in Costa Azzurra è di 300 milioni) e l'«industria dell'azzardo»: Montecarlo ha perso in un anno almeno il 10 per cento di giocatori, anche se all'ombra della Rocca si tende a minimizzare. E chi, nonostante tutto, continua ad andare in Francia per fare shopping o divertirsi, non può fare a meno di fermarsi al cambio: pochi accettano le lire, e se lo fanno aggiungono mediamente il 10% alla quotazione di borsa del franco. Nel pazzo gioco valutario a guadagnarci sono soprattutto i frontalieri: centinaia di italiani che lavorano in Francia, con buste paga che lievitano ogni giorno di più. «Ma è anche il momento degli imprenditori, che spostano capitali oltreconfine intimoriti dai crollo della lira e dall'instabilità politica», rivela Antonio Semeria, commercialista di Sanremo con molti clienti sulla Costa Azzurra. E spiega: «Al di là dei cambi, i vantaggi sono notevoli soprattutto per le società di capitali: in Italia la pressione fiscale è del 52%, in Francia non supera il 33%. Da qui, la corsa agli investimenti. Gianni Micaletto Ma anche i francesi (con la moneta in difficoltà) disertano la Riviera Una «promenade» francese ormai un sogno per gli italiani

Persone citate: Antonio Semeria

Luoghi citati: Francia, Imperia, Italia, Montecarlo, Sanremo, Ventimiglia