Oggi l'esame parlamentare, il Polo chiede «sostanziali modifiche» Manovra giovedì voto al Senato

Oggi l'esame parlamentare, il Polo chiede «sostanziali modifiche» Oggi l'esame parlamentare, il Polo chiede «sostanziali modifiche» Manovra, giovedì voto al Senato E subito la trattativa per le pensioni ROMA. Da oggi per la manovra inizia l'osarne parlamentare. Si parte dal Senato, dove, secondo le previsioni del presidente del Senato, Carlo Scognamiglio, già entro giovedì l'esame potrebbe concludersi. Nel frattempo, questa settimana prenderà il via la trattativa governo-sindacati sulla riforma delie pensioni. Per quel che riguarda la manovra, il presidente del Consiglio Lamberto Dini sarà presente oggi in commissione Bilancio del Senato per illustrare i temi della manovra economica. Contemporaneamente, alla commissione Affari Costituzionali inizierà l'esame sui presupposti costituzionali del provvedimento. In entrambe le commissioni, l'esame si svolgerà in un clima «idilliaco», secondo l'aggettivo utilizzato dal presidente dei senatori del pds, Cesare Salvi, per definire i rapporti tra governo ed esponenti dell'ex opposizione che hanno deciso di appoggiare il governo. Salvi ha aggiunto che sarà fatto tutto il possibile per evitare che sia ritardalo l'esame della manovra e questo anche alla luce di eventuali emendamenti. Tutto dipende! dall'atteggiamento del Polo - ha concluso - e questo sarà possibile verificarlo già nel primo giorno di lavori della commissione. Altrettanto ottimista, il pre- sidente del Senato, Carlo Scognamiglio: «Giovedì esamineremo e, penso, concluderemo la discussione del decreto della manovra - ha annunciato -. La risposta del Senato, quindi, sarà rapidissima». Questo non significa nascondersi i rischi di una bocciatura. «I rischi ci sono - ha proseguito Scognamiglio ma c'è anche l'appello che farò a tutti i capigruppo perché la manovra passi com'è, senza sostanziali modifiche. E, per ottenere questo risultato, c'è il contingentamento dei tempi in commissione prima, in aula poi. Sarà il contingentamento a far cadere di fatto gli emendamenti in eccesso». Di emendamenti, infatti, se ne annunciano centinaia. Porteranno la firma dei senatori del Polo della Libertà e di quelli di Alleanza Nazionale. Il Polo, infatti, ò perplesso nell'appoggiare le misure di risanamento e ha annunciato «sostanziali modifiche», in particolare per attenuare i rischi inflazionistici e per ridurre l'impatto sulle famiglie. 1 parlamentari del Polo insistono che il vero problema non è la manovra ma le riforme strutturali che, però, possono essere varate solo in presenza di un governo stabile. Dello stesso tono le dichiarazioni rilasciate ieri da Alleanza Nazionale. «Il nostro obiettivo è ridurre le conseguenze inflative della manovra e contenere gli effetti penalizzanti per le famiglie: proporremo cambiamenti sostanziali», ha promesso Maurizio Gasparri, coordinatore dell'esecutivo politico di An. Nessun problema, invece, da parte delle opposizioni. I popolari, attraverso il loro responsabile economico, Carlo Secchi, hanno fatto sapere che, per quel che li riguarda, «la mano¬ vra si potrebbe prendere anche a scatola chiusa, questo sarebbe già un segnale di tranquillità per i mercati e poi si potrebbe lavorare a limare qualche singolo aspetto». Sulle pensioni, invece, non ò ancora stata fissata una data degli incontri - è solo prevista un'audizione parlamentare del ministro del Lavoro mercoledì ma le forze politiche e sindacali sono già scesi in assetto di guerra. I sindacati hanno annunciato la loro opposizione ad eventuali riforme attraverso un decreto. «Non accetteremo né imboscate né atti di autorità», ha avvertito il segretario generale della Uil, Pietro Larizza. «Nessuno si illuda di sfruttare l'emergenza finanziaria per fare la riforma con un decreto». Le stesse strutture di base del sindacato hanno chiarito ai loro vertici di non voler dare loro un mandato in bianco. I delegati affermano di voler evitare che «sia silenziosamente concordato con Dini quello che un'autentica mobilitazione spontanea non aveva concesso a Berlusconi» e, di fronte ad una piattaforma di Cgil Cisl e Uil che definiscono «generica e farraginosa», sono pronte a «tornare in campo» per chiedere che i lavoratori nelle aziende siano consultati. Anche i democratici di Mario Segni sono scesi in campo per la riforma delle pensioni, con la proposta di un dibattito parlamentare che impegni tutte le forze politiche per la rapida approvazione di un disegno di legge sulla previdenza. Una volta approvata la riforma, ha avvertito Segni, si potrà anche iniziare a parlare di elezioni anticipate a giugno. Flavia Amabile I CONTI IN ROSSO ELI/AZIENDA ITALIA T M .1 ~ mm*Àm 13 DEBITO PUBBLICO 2 MILIONI DI MILIARDI CRESCITA Wt +2,2 +6,1 11,5 4,3 ■ 4,4 Efi PRESSIONE FISCALE 42,4% +0,8 156.927 MILIARDI OCCUPATI -2,1% +6,2% li presidente del Consiglio Lamberto Dini

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