«Subito la riforma delle pensioni» di Paolo Patruno

Gli «007» del Fondo monetario in missione a Roma: approvate la manovra-bis Gli «007» del Fondo monetario in missione a Roma: approvate la manovra-bis «Subito lu riforma delle pensioni» Il Fmi preme sull'Italia ROMA. La delegazione del Fondo monetario internazionale, tre esperti guidati dal giovane Alessandro Lcipold, incita l'Italia a fare «in fretta e bene». E venendo meno alla tradizionale regola di riserbo di questi viaggi scanditi da incontri confidenziali nei centri pulsanti della finanza e dell'economia, con il consueto corollario di studi riservati, cifre e diagrammi, la missione del Fmi stavolta ha indicato anche pubblicamente i «paletti» entro i quali deve svolgersi lo slalom del governo Dino per uscire dalla crisi. Quattro passaggi fondamentali, dunque, quattro priorità non più derogabili, da assolvere celermente. Primo: «una rapida approvazione della manovra correttiva», che va sostanzialmente bene ma sulla quale pesano l'incognita dei tempi di ratifica e il rischio di eventuali modifiche. Seconda tappa: «incisiva e tempestiva riforma previdenziale», che è il nodo gordiano da sciogliere una volta per tutte, visto che all'estero è considerata ormai come la cartina al tornasole, il segno più tangibile per un effettivo cambiamento di rotta della finanza pubblica. Terza porta obbligata: «l'anticipo della Finanziaria per il 1996, nell'ambito del documento di programmazione economica e finanziaria presentato il prossimo 15 maggio, con obiettivi più ambiziosi di quelli fissati per il '95». Dini aveva già prcannunciato questa intenzione, ma gli esperti del Fmi hanno voluto ribadire così anche un giudizio di insufficienza alle misure adottate dallo stesso Dini, come ministro del Tesoro nel governo presieduto da Berlusconi, nella Finanziaria dello scorso autunno. A fine anno, ha ricordato infatti Lcipold «avevamo già indicato come anche a causa del rialzo dei tassi non sarebbe stato possibile raggiungere i risultati previsti per il '95. Per noi era perciò necessario procedere al più presto a una manovra correttiva, che per la verità è stata varata anche più rapidamente di quanto le abitudini italiane ci permettevano di sperare». Dunque, onore al merito, per Dini. Infine, la quarta e ultima condizione: «la velocizzazione del processo di privatizzazioni». E anche su questo punto, Dini nelle sue dichiarazioni di accompagnamento alla manovra-bis della scorsa settimana, ha precorso l'invito del Fmi. Fors'anche perché, ricordiamolo per inciso, il presidente del Consiglio conosce da anni Massimo Russo, il direttore del Fondo Monetario per l'area Europa 1, cioè Europa occidentale, l'esperto che sovrintende anche al lavoro della delegazione ora in missione a Roma. E da ex membro del Fmi, Lamberto Dini conosce bene la «dottrina» del Fondo e ne ha applicato i principi incassando da Russo l'elogio per «una manovra cospicua e ben strutturata». Il capo delegazione, Alessandro Lcipold, ha precisato ancora che quella indicata rappresenta «l'unica» rotta per pilotare l'Italia fuori dall'attuale tempesta. E a proposito della crisi della lira in queste giornate di fuoco, ha ammesso che la rapida approvazione della manovra e l'avvio del riordino della finanza pubblica pos¬ sono anche non bastare a restituire alla nostra moneta quotazioni più consone. Perché la lira, ha spiegato Lcipold, «soffre di dollaro debole e di incertezza politica. Perciò una manovra correttiva, anche se strutturata bene, da sola non può essere sufficiente a restituire la calma. Perché le leve dell'economia in questi casi non possono andare oltre certi risultati». La mini task-force proveniente da Washington ha avuto ieri la prima tornata di colloqui negli uffici di via XX Settembre con il direttore generale del Tesoro, Mario Draghi, e i tecnici della Ragioneria generale. Poi la delegazione ha incontrato il sottosegretario Piero Giarda, stretto collaboratore di Dini, e infine in serata si è recata dal ministro del Bilancio Rainer Masera al quale ha confermato l'urgenza dell'approvazione della manovra e del varo della riforma pensionistica. Gli ispettori del Fmi concluderanno stamane la loro missione romana incontrando gli economisti della Banca d'Italia. E proprio a Bankitalia, Lcipold ha riservato una nota d'apprezzamento per la tempestività dell'intervento sul tasso di sconto, che ha avuto «un preciso orientamento anti-inflattivo e dal quale non era quindi lecito attendersi effetti particolari sui rapporti di cambio della lira». Ora, con i dati raccolti in questa missione, gli ispettori realizzeranno un «supplemento» aggiornato sull'Italia che verrà sottoposto all'esame dell'esecutivo del Fmi a metà marzo. E l'inconsueta «esternazione» di Leipold magari può servire a neutralizzare quella sindrome da «accecamento» degli operatori stranieri davanti all'instabilità politica del Belpaese. Paolo Patruno Il ministro del bilancio Rainer Masera ha incontrato gli ispettori Fmi

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