Germania, se il cane morde, il padrone dovrà andare a scuola Educazione canina obbligatoria di Emanuele Novazio

Germania, se il cane morde, il padrone dovrà andare a scuola Germania, se il cane morde, il padrone dovrà andare a scuola Educazione canina obbligatoria PBONN ER chi dei cani magari amandoli ha paura, è soltanto una piccola vittoria ma di gran significato. Per chi quando vede un cane cambia strada, è un primo passo verso una società più equa. Per tutti, la decisione del governo del Nord Rcno-Westfalia - il Land di Dusseldorf e Bonn - è una garanzia in più, e non da poco: per decisione del ministro regionale dell'Ambiente Klaus Matthiesen, i padroni dei cani che hanno aggredito e morsicato passanti fiduciosi e ignari - non importa quante volte - dovranno tornare a scuola, frequentare «corsi di educazione canina». Imparare ad addestrare animali considerati - a torto - facili strumenti della propria volontà e dimostratisi, invece, armi pericolosissime o letali. In un Paese dove i club cinofili hanno perfino sezioni di quartiere, e dove il cane è oggetto di devozione e dedizione insolite e tenaci - non si bada a spese per nutrire, curare e ripulire i milioni di esemplari d'ogni razza - l'ordinanza del ministro Matthiesen ricorda una verità difficile da ammettere. Ogni anno - assicurano stime ufficiali, e dunque errate per difetto - almeno trentacinquemila persone vengono aggredite e morsicate da un cane, in Germania. Uomini, donne, bambini, perfino neonati qualche volta: vittime di un eccesso di fiducia per il quadrupede di casa o di un'imprevedibile reazione, dell'improvviso malumore di un animale sconosciuto. Ma, assicurano gli esperti, dietro l'aggressività del cane c'è quasi sempre un errore del padrone: superficialità, una valu¬ tazione affrettata delle caratteristiche di razza, la mancanza di un adeguato addestramento. Anche il ministro Matthiesen ne è convinto: «11 problema con i cani di norma non ò il cane, ma il padrone». Mentre altri Laender dunque cavillano sulle definizioni - «razza a rischio», razza «da combattimento» - o progettano di affidare di volta in volta il verdetto a veterinari comunali, il Nord Reno-Westfalia decide di agire sulla parte più fragile della coppia animale-uomo. Decisione apprezzabile ma ancora insufficiente, protesta chi non riesce ad evitare ad ogni incontro un tremito: perché aspettare la prova, perché aspettare il morso? Perché esigere un attestato di affidabilità canina soltanto dopo la sua evidente trasgressione, e non richiedere invece - a chiunque voglia un cane - un «certificato di idoneità al possesso»? Emanuele Novazio

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