L'alfabeto per adulti di Man Ray Le ninfee di Schifano formato tv

L'alfabetoper adulti di Man Ray Le ninfee di Schifano formato tv SCEGLIENDO TRA LE MOSTRE L'alfabetoper adulti di Man Ray Le ninfee di Schifano formato tv MILANO Libertà e caos Galleria Giò Marconi. «Man Ray. Alphabet for adultus» (fino all'8 aprile). Più volte questa galleria ha promosso la diffusione dell'opera di Man Ray, un artista dalle mille facce, grande protagonista delle avanguardie. Il lavoro esposto, «Alphabet for adultus», è composto di 41 tavole originali, inchiostro di china su carta, realizzate da Man Ray nel 1947. Di quest'opera lo stesso artista ha detto che «fare un nuovo alfabeto con le proposizioni scartate di una conversazione può condurre solo a nuove scoperte all'interno del linguaggio». Ray è stato un profeta della libertà vista anche come «caos». Testo critico: Daniela Palazzoli. MILANO Memoria storica Galleria Arte Centro. «Fausto Melotti» (fino al 15 aprile). Mol¬ to interessante la ri-proposta dell'opera di un artista straordinario come Melotti. Sia sulla carta che nella sua tridimensionalità, lieve, immateriale, poetica, musicale, dei fili di ferro, impastata su tracce di materiali rifiutati, vibra una memoria storica capace di riportare nel presente una nostalgia di primordio, di origini, di un immaginario ancora carico della magia dell'infanzia. Sono esposte 15 sculture in ferro e terracotta e alcuni disegni. BRESCIA Nudi in tondino Manuela Allegrini Arte Contemporanea. «Mei Ramos. Tom Wesselmann» (fino al 31 marzo). Ramos proveniente dalla West Coast americana comincia negli Anni 60 a dipingere ritratti di «superman» e «superwoman», come modelli di nuovi eroi, e poi passa ad ispirarsi a Manet e Modigliani, rivisitandone i temi. Wesselmann cele- bre per i grandi quadri dedicati ai simboli della femminilità più smaccata, è ora intento a modellare sagome di nudi in tondino di ferro, come disegni fatti direttamente a parete. BOLOGNA Da Monet a Schifano Galleria De Foscherari. «Mario Schifano» (fino al 2 aprile). La rassegna è organizzata intorno a una serie di opere, di grande formato, di Schifano, che si muovono su un arco di tempo di 10 anni. Si tratta di tele, lavorate con una mano velocissi¬ ma, che vuole, con grandi campiture di acrilico e smalto, ravvivare la memoria delle «ninfee» di Monet, o dei paesaggi di Cézanne, riletti nello specchio radente dello schermo televisivo . VERONA Veloce metamorfosi Studio La Città 2. «Marco Gastini» (fino al 31 marzo). Come nei primi Anni Sessanta oggi il lavoro di Gastini evidenzia più che mai l'intenso, istintivo, ma controllato rapporto fra il gesto, il segno e la pittura: colore, In breve Torino. Galleria Davico. «Mauro Chessa» (fino al 4 marzo). L'artista torinese presenta una trentina di dipinti recenti, alla luce di quella nitida figurazione che costituisce il l'ilo conduttore della sua ricerca. Monografia Ferrerò Editore, a cura di T. Mantovani. Milano. Galleria Arcadia Nuova. «Claudio Costa, Antonio M. Faggiano, Vettor Pisani» (fino al 1° aprile). Il filo rosso che unisce questi artisti, a prima vista tanto differenti, è la coerenza, le loro radici ben salde nell'avanguardia, ma soprattutto una profonda attenzione per il mondo dei simboli: la poesia, il magico, l'alchemico, l'ermetismo. Marisa Vescovo A sinistra, Mauro Chessa, «Rami di sambuco», 199-4. e a destra Carlo Carrà, «Composizione TA e natura morta», del 1965 polvere, legno, vetro, si stratificano per generare una materia pittorica in veloce metamorfosi.

Luoghi citati: Bologna, Brescia, Milano, Torino, Verona