Parolaio di Corrado Augias

Parolaio Parolaio Brigitte Bardot RIVELAZIONI. Impressionante, fenomenale sequenza di scoop regalata da Corrado Augias all'Unità. Prima un colpo di quelli che lasciano attoniti e storditi: «Ho visto Brigitte Bardot, l'ho vista da vicino, non mi era mai successo prima» (attenzione, attenzione: «Mai successo prima»). Poi l'eurodeputato progressista rivela una circostanza a dir poco storica anche se colpevolmente sottaciuta dal distratto sistema dei media: «Oggi pomeriggio, dalle 3 in poi» (attenzione, attenzione: «dalle 3 in poi») «il cinema europeo incontrerà le istituzioni del Parlamento: audizione pubblica organizzata dalla commissione Cultura e media presieduta da Luciana Castellina, di cui anche chi scrive fa parte» (attenzione, attenzione: «anche chi scrive»). Mancava solo Brigitte Bardot. Mai dire mai. E UMBERTO FILAVA. Paolo Isotta comincia così, sul Corriere della Sera, una lunga recensione del Mefistofele di Arrigo Boito: «Una delle passioni del cretino è, programmaticamente, la cosiddetta "opera aperta", la quale, negandosi alla sirena della rifinitura stilistica e dell'organicità, esprimerebbe per ciò stesso l'anima del moderno». Non è certa l'identità del «cretino» allusivamente evocato da Isotta, ma in queste righe non v'è dubbio che si senta l'Eco di un'antica polemica. PAR CONDICIO. Zero a Pier Boselli che sul Giornale aveva scritto di Dino Risi come se il grande regista del Sorpasso fosse defunto. Zero meno a Vittorio Feltri che, per rimediare alla gaffe, in una trasmissione radiofonica ha rimediato una gaffe ancora peggiore: «Ammiro molto Risi. E il suo Mani sulla città è uno dei miei film preferiti». Dieci a Francesco Rosi, autore del film malamente citato da Feltri. Zero più (di solidarietà) a Dino Risi che su Sette interpreta tutta la goffa faccenda di gaffes in chiave politica: «Il fatto è che siamo in campagna elettorale. Chiunque ne approfitta per avvelenare l'atmosfera». Addirittura. LE AFFINITÀ' ELETTIVE. Povero Federico Orlando. Incoraggiato da Orlando, Montanelli aveva raccolto le firme per i referendum di Mario Segni. Sollecitato da Orlando, Marco Forment ni Montanelli si era scagliato contro il sistema proporzionale. Pungolato da Orlando, Montanelli aveva sostenuto la battaglia per il sistema maggioritario. Poi Orlando viene sgarbatamente giubilato dalla Voce e Montanelli che fa, forse esprime la sua gratitudine per l'amico che si allontana? No, non aspetta nemmeno ventiquattr'ore prima di scrivere, col capo cosparso di cenere, un ardente e nostalgico elogio della proporzionale. Quasi un urlo liberatorio all'indomani dell'agognato divorzio. Povero Orlando. E povero maggioritario. ES, ES, ES. Restava ancora qualche oscurità sugli autentici motivi del grande favore di cui gode la psicoanalisi nelle società moderne? A fugare le ultime nebbie ci pensa sul Giornale Iuri Maria Prado che riassume cosi le ragioni profonde che spingono tanti contemporanei ad affidarsi alle cure degli epigoni di Sigmund Freud: «Tutto ciò che c'è di brutto, di cat tivo, di vergognoso nei rapporti intimi, e segnatamente nella fase "calante" di questi rapporti, risulta un poco meno ignobile ove si riesca a ricondurlo al "blocco della libido" anziché alla faccia da pirla o alla panza che ci ritroviamo». Il disagio della civiltà. FINO ALL'ULTIMO RESPIRO. Il Venerdì irrompe nella casa di Marco Formentini e dà un'occhiata alla libreria del sindaco di Milano dove campeggiano ponderosi volumi come il celeberrimo Igiardini di Milano, la ragguardevole Storia della Lunigiana e anche un immancabile Il duomo. Subito dopo la testimonianza della signora Formentini: «Mio marito, soprattutto se è stanco, ama leggere cose difficili. Magari una pagina sola, però più è complicata, meglio è, così riesce a staccare». A «staccare»? POTERE ALLE MASSE. Sette irrompe nell'inconscio di Michele Santoro e induce il conduttore di Tempo reale a rivelare quale sia il suo «libro sul comodino». Masse e potere, risponde Santoro per far vedere che lui legge Elias Canetti. Il quale però aveva scritto Massa e potere (al singolare) mentre il volume amorevolmente citato da Santoro è di Pietro Ingrao. Editori Riuniti, 1976. Il ritorno del rimosso Pierluigi Battista sta | Brigitte Bardot Marco Formentini

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