IL LUNEDI' DI O.d.B. Uomini bambini schiavi E gatti

Uomini, bambini, schiavi E gatti LETTERE AL GIORNALE: il lunedi' di o.d.b. Uomini, bambini, schiavi E gatti Messaggio per l'8 marzo Era il 1792 quando Mary Wollstonecraft, antesignana del femminismo, pubblicava il suo Rivendicazione dei diritti delle donne. Di li a poco Thomas Taylor, insigne filosofo di Cambridge, le replicò, pubblicando Rivendicazione dei diritti degli animali. L'autore della satira voleva confutare le tesi della Wollstonecraft dimostrando che avevano un'inquietante ulteriore applicazione: se gli argomenti a sostegno dell'uguaglianza delle donne fossero stati validi, avrebbero potuto essere applicati anche a cani, gatti e cavalli. E, siccome era assolutamente impensabile che agli animali si dovessero accordare diritti, le rivendicazioni delle donne meritavano le stesse valutazioni. Un'analisi non superficiale di questi fatti fa emergere un tratto dell'intreccio storico-culturale dei destini di donne e animali, e stimola un'ipotesi di lettura della netta preponderanza di militanza femminile nel movimento animalista rispetto alla componente maschile. Se una ragione sta nel fatto che le donne hanno più spiccata la sensibilità e l'istinto protettivo-materno rispetto agli uomini, ve n'è un'altra, meno apparente, ma di maggior rilievo: l'identificazione della donna con l'oppresso, con l'oggetto del dominio, un atteggiamento solidale con l'essere sfruttato, nel nostro caso i non umani. Del resto, da Aristotele, per migliaia di anni di storia, di tradizione ebraico-cristiana, di pensiero filosofico, donne, bambini, schiavi, animali sono accomunati nella condizione di sudditanza rispetto all'uomo bianco, occidentale e cacciatore. Penso che sia anche per questo che molte donne, almeno quelle consapevoli del proprio percorso di liberazione, facciano propria la causa di liberazione degli animali non umani: un rapporto di empatia con creature senza possibilità di autodeterminazione, schiavizzati da un dominatore comune. Ulteriore conferma del nesso tra animalismo e femminismo viene dal più avanzato dei movimenti, l'eco-femminismo. Secondo questo movimento d'oltre Atlantico esiste un rapporto diretto tra l'oppressione della donna e quella della natura. Entrambi i movimenti muovono dal comune rifiuto della civiltà occidentale fondata su mire di sopraffazione e possesso. Ma sulla questione della critica che l'animalismo profondo muove al mondo occidentale «centrato sull'umanità», l'eco-femminismo prende significativamente le distanze: la cultura occidentale non è «centrata sull'umanità» quindi antropocentrica, bensì «centrata sui maschi» pertanto androcentrica. Per l'eco-femminismo è addirittura un errore lottare contro l'antropocentrismo in generale. «E', invece, necessario definire i nessi che uniscono il dominio sulle donne e quello sulla natura ad opera dei maschi, per questo la critica dell'antropocentrismo in generale deve far posto a quella dell'androcentrismo». Penso che nella prospettiva femminista debba essere inclusa la liberazione degli animali, vittime ultime - in termini di considerazione morale - da sottrarre all'ideologia patriarcale, all'androcentrismo. E credo di intravedere l'occhiolino complice e compiaciuto di Mary Wollstonecraft. Serena Saltini Vicepresidente Nazionale Animai Liberation Gentile signora Saltini, la ringrazio molto per il «messaggio». Certo, a un uomo non restano molte possibilità di agir bene, anche se non manchi di buona volontà. Ho sempre nutrito grande ammirazione per Mary Wollstonecraft. Ma ho apprezzato anche suo marito, William Godwin, naturalmente prima che incontrasse Samuel Taylor Coleridge, [o. d, b.] Ancora la guerra del gatto Gent.mo sig. Del Buono, riconoscendole da sempre rare doti di equità, desidero spiegarle il caso che opportunamente è stato da lei titolato «La guerra del gatto». Senza dilungamenti inutili, le allego dei dati che indicano il comportamento che la Lega italiana per la difesa del gatto (costituita a Torino nel 1988) e il Gruppo S. Francesco (operante in Torino dal 1981 ) seguono per tutelare ed accudire i gatti che, per svariati motivi, hanno bisogno di un intervento. Ritengo superfluo ribadire che nessuno di noi preleva gatti in condizioni ottimali per rinchiuderli da qualche parte come pare trapeli dalla lettera del signor Traisci! Le allego inoltre il curriculum accumulato dal 19-11-1994, giorno in cui le guardie dell'Enpa sono arrivate nei miei locali con un mandato di perquisizione emesso dalla magistratura il 17-8-1994, ma reso esecutivo solo il 19-11-1994. Certo è che, se veramente ci fosse stata fondatezza di maltrattamenti, con 3 mesi di ritardo, poveri gatti! Il signor Traisci si rammarica di non avere provveduto immediatamente al sequestro, condannando per altri 47 giorni i mici alla forzata reclusione. Mi viene facile pensare che per i 3 mesi in cui si è dimenticato il provvedimento del pm, dei gatti eventualmente maltrattati non importava niente a nessuno. Poi, guarda caso, in concomitanza alla richiesta di intervento (mediante la commissione comunale affari animali), sul massacro dei gatti in corso al Cimitero Monumentale di Torino (allego alcuni articoli), ecco che il provvedimento diventa urgente e immediatamente attuabile; già perché proprio in seno alla commissione si era deciso di prelevare dal cimitero i gatti più domestici e quelli appena abbandonati, perché più a rischio. In seguito, il 5-1-1995, secondo blitz delle guardie zoofile dell'Enpa con un mandato di sequestro del Gip per i gatti ricoverati dai nostri enti, e l'uscita di articoli dove si accusano i responsabili delle associazioni di imperizia e di imprigionamento dei gatti in piccole gabbie ecc. Il signor Traisci ha avuto modo di vedere quale era la situazione, ha scattato molte fotografie e, quindi, nessuno meglio di lui può testimoniare in quanto spazio erano ospitati i gatti... Ebbene io non le invio proprio nessuna foto e nessuna misurazione: mi affido alla relazione dell'UssI veterinaria che, da me interpellata, ha mandato due responsabili ad effettuare le misurazioni, che divergono da quelle del signor Traisci. I periti del Tribunale incaricati dal pm hanno rieffettuato tutte le misurazioni (gabbioni é locali), mandando il tutto al magistrato. Risultato: viste le reali condizioni di ospitalità per i gatti bisognosi di tutela e considerati i brevi soggiorni a cui vengono sottoposti, il Gip ha ordinato l'immediato dissequestro!!! lo non accuso il signor Traisci di pretestuosità, ma mi chiedo: se tutta l'operazione si è svolta in buona fede, perché non annuncia il dissequestro?... Mariangela Rocher Aloi, Torino Gentile signora Aloi, ho trascritto il più possibile della sua lettera. Ma che malinconia. Quando ho pubblicato la lettera del signor Giancarlo Guerra che disapprovava i contrasti «tra i quattro gatti che si occupano di gatti a Torino» non credevo che anche questa pubblicazione potesse costituire un incentivo alla guerra. Speriamo che non ci siano strascichi. Personalmente, lo ripeto, sto per la pace e per cercar di mantenerla in questo angoletto di giornale. Io. d. b.]

Luoghi citati: Cambridge, Torino