Suicidi a 20 anni è allarme rosso

Il primo si è buttato da un molo, il secondo da un viadotto. Gli esperti: cresce la tendenza alle morti-spettacolo Il primo si è buttato da un molo, il secondo da un viadotto. Gli esperti: cresce la tendenza alle morti-spettacolo Suicidi a 20 anni, è allarme rosso Catanzaro, altri due ragazzi si tolgono la vita CATANZARO. Assomiglia a un'epidemia: ad appena 24 ore dal suicidio di due ragazzi che si sono fatti travolgere a Borore dal treno Cagliari-Sassari, altri due giovani si sono tolti la vita a Catanzaro, secondo copioni diversi ma tragicamente spettacolari. Vito Antonio di Costa, 29 anni, di Catanzaro, ha deciso di lanciare a tutta velocità la sua Fiat Panda dal molo del porto di Catanzaro, volando in mare dopo una caduta di una trentina di metri. L'auto e affondata rapidamente tra i flutti e il giovane ò annegato. La drammatica scena è stata raccontata alla polizia da un testimone, che si trovava anch'egli nella zona del molo. All'origine del suicidio ci sono con ogni probabilità le gravi crisi depressive di cui soffriva da tempo, probabilmente provocate dall'assenza di un lavoro. L'altro ieri sera, il ragazzo avrebbe avuto l'ultima discussione con i genitori ed è uscito da casa in preda a una fortissima crisi di nervi. Ma, secondo gli inquirenti, avrebbe agito prepotente anche la suggestione generata dallo due morti di Bororc, nei pressi di Nuoro. L'altro suicidio ha avuto come protagonista un venticin¬ quenne, Valerio Petrillo, anch'egli di Catanzaro. Lui ha scelto di gettarsi dal «Morandi», il viadotto a una sola campata più alto d'Europa, cadendo nel vuoto per oltre cento metri. Secondo i carabinieri, avrebbe deciso di farla finita per una fortissima delusione amorosa: nei mesi scorsi, la fidanzata sedicenne lo aveva lasciato, interrompendo una relazione contrastata. A fare maturare il gesto avrebbe anche contribuito la precarietà del lavoro del giovane, addetto a un distributore di benzina, che aveva inutilmente partecipato ad alcuni concorsi. Petrillo non è il primo a togliersi la vita così: da questo viadotto alcune decine di persone si sono buttate negli ultimi anni e inutili si sono rivelate le richieste all'Arias perché modifichi la struttura del parapetto del ponte, che si può scavalcare con troppa facilità. I genitori del ragazzo avevano denunciato la sua scomparsa l'altro ieri: il cadavere è stato individuato dal padre ieri mattina sul greto del torrente sottostante il viadotto. «Questi quattro recentissimi episodi sono un segnale doloroso e preoccupante, che si inserisce nella tendenza all'au¬ mento dei suicidi di giovani registrata in Italia negli ultimi anni», osserva Luigi Ravizza, psichiatra. «Purtroppo, oggi stiamo assistendo a una spettacolarizzazione di tutti gli avvenimenti della vita quotidiana e neppure il suicidio si sottrae a questo fenomeno, come tentativo di emergere sugli altri anche attraverso la morte. I giovani degli Anni 90 stanno attraversando un periodo oscuro della propria esperienza di vita, anche per le difficili prospettive che sta attraversando il nostro Paese». A lanciare l'allarme è anche il «Rapporto '95» dell'Eurispes, che in uno studio sul «Suicidio attraverso la stampa» ha analizzato il fenomeno negli ultimi cinque anni: dopo una flessione nel 1990, l'andamento dei suicidi mostra una crescita costante, con una impennata nel 1992 ( + 9,6%) e un consolidamento nel 1993. Se è la Lombardia a far registrare il maggior numero di casi, seguita dal Piemonte, dall'EmiliaRomagna e dal Veneto, è in realtà il Friuli a far registrare il tasso di suicidi più elevato (13,8 ogni 100 mila abitanti), seguito dall'Umbria e dalla Liguria. Ogni giorno, in Italia, due giovani si sucidiano e 10 tentano di togliersi la vita.[d. min,] :i Una compagnia I di ragazzi chiusi sempre arroccati al bar-circolo LE REGIONI A MAGGIOR RISCHIO LOMBARDIA (nel 1993 il 17,5% dei casi totali) PIEMONTE (10,8%) - EMILIA ROMAGNA (9,5%) VENETO (8,6%) LE CAUSE depressione 15,2% problemi giudiziari 7,4% motivi passionali 10% malattia fisica 4% motivi economici 10% disturbi psichici 2,9% :i I '■<:l Sopra i binari dove hanno trovato la morte Ivo Cabras e Stefano Salaris Accanto una scena del film dei fratelli Taviani «Padre padrone» A sinistra i funerali dei due '■<:l giovani sardi

Persone citate: Arias, Ivo Cabras, Luigi Ravizza, Petrillo, Stefano Salaris, Taviani, Valerio Petrillo, Vito Antonio