Svelato il mistero del Titanic «Affondò per una esplosione»

La tv Channel Four: quando urtò l'iceberg c'era già una falla GRAN BRETAGNA La tv Channel Four: quando urtò l'iceberg c'era già una falla Svelato il mistero del litanie «Affondò per una esplosione» LONDRA. Non fu l'impatto con l'iceberg ad affondare il Titanic. La vera causa della tragedia fu un'esplosione a bordo, provocata da un piccolo incendio in uno dei depositi di carbone nel ventre dello scafo. La televisione indipendente inglese «Channel Four» avanzerà questa nuova teoria in un documentario che sarà trasmesso tra qualche settimana. Il disastro in cui morirono 1513 persone avvenne nella notte del 14 aprile 1912. Senza dubbio il transatlantico urtò l'iceberg durante il viaggio inaugurale da Liverpool a New York; ma secondo l'ultima ipotesi la collisione non sarebbe comunque bastata a provocare quella tragedia. A suscitare dubbi sulla versione tradizionale degli eventi e stata la scoperta nel 1987 di una grossa falla nello scafo, dopo che il relitto fu localizzato al largo di Terranova. Il problema, afferma il documentario, si presento molto presto, subito dopo la partenza del Titanic con 2220 persone a bordo. Le fiamme nel de¬ posito di carbone baluginavano già quando il transatlantico prese il largo, e non riuscirono a essere domate. La situazione peggiorò e il comandante, Edward Smith, decise di forzare i tempi dell'arrivo a New York seguendo una rotta più veloce, ma assai più insidiosa tra i ghiacci. Poco dopo l'urto con l'iceberg, l'esplosione. L'incendio, ormai indomabile, aveva squarciato lo scafo. George Tulloch, presidente della società che ha acquistato i diritti per il recupero del relitto, dico che la nuova ipotesi non è inverosimile. Riguadagna credibilità la tecnica degli ingegneri che avevano progettato il Titanic? Secondo loro, l'urto contro un iceberg era un evento previsto e non fatale. Prosegue intanto la caccia ai relitti. E' notizia di ieri che un sottomarino americano a propulsione atomica, a suo tempo impiegato nella guerra fredda per recuperare (spesso sotto il naso dei sovietici! equipaggiamento militare americano affondato, sol¬ cherà i mari alla ricerca degli oggetti affondati con la carcassa del transatlantico. Scandaglierà il fondale marino con i sensori e i bracci meccanici più sofisticati del mondo. Al timone dell'operazione ci sarà proprio il geologo marino Richard Ballard, l'uomo che localizzò il Titanic e i resti della Bismarck. Quest'estate Ballard prenderà in prestito il sottomarino dalla marina americana e comincerà la sua spedizione dal Mediterraneo, alla ricerca delle navi romane che fecero naufragio sulla rotta di Cartagine. «Voglio tornare con una mappa delle navi perdute», si ripropone Ballard. Il suo viaggio sarà organizzato dall'Institute of Exploration, con sede a Mystic nel Connecticut, che ha messo a disposizione 10 milioni di dollari per finanziare il progetto. «E' una magnifica opportunità», esulta Ballard. Anche per finire il lavoro cominciato con il Titanic. Maria Chiara Bonazzi Il relitto del transatlantico Titanic fotografato in fondo al mare al largo della penisola di Terranova

Persone citate: Ballard, Edward Smith, George Tulloch, Maria Chiara Bonazzi, Mystic, Richard Ballard

Luoghi citati: Connecticut, Gran Bretagna, Liverpool, Londra, New York, Terranova