Da 2 secoli il forziere dei potenti della Terra di Mario Ciriello

Da 2 secoli il forziere dei potenti della Terra Da 2 secoli il forziere dei potenti della Terra STERLINE E SANGUE BLU ELLE sue vene scorrono soldi e sangue blu», così era descritta, con rispetto e ammirazione, una delle più famose banche della City di Londra, la Baring Brothers. Ma in poche ore tutto ò cambiato. La Baring Brothers agonizza, ha subito perdite che l'hanno spezzala; non si sa neppure se il suo celebre, storico nome sopravvivrà alla tremenda emorragia. Finirà cosi un'epopea cominciata nel 1762, l'anno di nascita di questa Merchant Bank, fondata da Sir Francis Baring e che i Baring hanno sempre continuato a guidare per oltre due secoli. Peter Baring è ora il suo presidente, dal 1989, e sarà forse l'ultimo. Due secoli di straordinarie, romanzesche avventure, finanziarie, politiche e umane. I Baring erano i grandi banchieri dell'Europa, dei suoi sovrani, dei suoi principi, dei suoi governi, dei suoi imprenditori, prima ancora che i Rothschild si affermassero, ad inizio dell'Ottocento, sulla scena internazionale. Tale era il prestigio di questa banca inglese che scampò a un naufragio quasi mortale, nel 1890, al «disastro argentino», e risalì immediatamente nell'Olimpo delle superpotenze finanziarie. Nel 1903 l'ambasciatore di Berlino a Londra riferiva al suo governo che «chiunque voglia un prestito su vasta scala non ha scelta, deve rivolgersi ai Baring». Negli ultimi quattro anni, l'istitu¬ to ha pilotato prestiti internazionali per oltre 12 miliardi di sterline. La speculazione in derivatives ha già fatto molte vittime, in molti Paesi. Nell'ultimo anno, in America, ha spezzato finanziariamente un'Università del Texas e l'intera Orange County in California, in Giappone, una grande Oil Company ha perso in derivatives trading due miliardi di dollari; e di recente anche il colosso industriale tedesco Metall Gesellschaft ha subito ferite dolorose. Ma il caso della Baring è veramente unico, nessuno riesce a comprendere come una banca così ricca di esperienza non abbia saputo, o potuto, frenare in tempo questa speculazione selvaggia ed esiziale. Com'è ormai noto, le perdite subite dalla Ba¬ ring sui mercati dell'Estremo Oriente sembrano sommare a 600 milioni di dollari. All'inizio, la Merchant House fondata da Francis Baring finanziava i commerci in lana, rame, diamanti e legname, ma già nel 1800 aveva moltiplicato le sue attività, le aveva «diversificate» come si direbbe oggi. Nel 1805, la banca si assicura un semimonopolio nell'emissione di titoli di Stato. Nel 1818, il duca di Richelieu, primo ministro francese dopo Talleyrand, sotto Luigi XVIII, descrive i Baring Brothers come «la sesta grande potenza in Europa, dopo l'Inghilterra, la Francia, l'Austria, la Prussia e la Russia». Poi, il dramma sudamericano. Da vari anni, l'Argentina era una calamita per gli investitori di molti Paesi, inglesi in particolare. Ma nel 1870, il suo governo è nei guai e, per salvare gli investitori stranieri, la Baring riesce a raccogliere 95 milioni di sterline. Nel '90, esplode la crisi. L'Argentina non può pagare e la Banca d'Inghilterra è costretta a interve¬ nire. Il primo ministro britannico, Lord Salisbury, s'impegna a sostenere metà delle perdite della Baring, ma soltanto per ventiquattr'ore. Bastano. Ma un Baring scrisse allora: «Una grande Nemesi ha ghermito Creso». Ma Creso sopravvisse. Tale era la fiducia che ispirava, tale era la sua onorabilità, che la banca riuscì a trovare le necessarie garanzie e i necessari fondi. Da allora, la sua ascesa non ha subito interruzioni. Nel 1920, la Baring Brothers contribuisce alla razionalizzazione dell'industria britannica; dopo la guerra, soprattutto negli ultimi ventanni, penetra con successo nei nuovi mercati «emergenti», in Asia e in Sud America. Tra i molti clienti privati della Baring vi è la regina, che le ha affidato una parte ragguardevole dei suoi investimenti. E' una «banca per i ricchi». Esige almeno 10 mila sterline l'anno, 25 milioni di lire, per il management di un portafoglio azionario. Grazio alla loro potenza fi¬ nanziaria e alla loro intelligenza, i Baring sono arrivati in duecento anni ai vertici dell'aristocrazia inglese. La loro famiglia ha ottenuto cinque diversi peerages, cinque titoli e dignità di Pari, tutti ereditari, un fatto quasi senza precedenti nella storia di quest'isola. I titoli sono: Ashburton, Northbrook, Revelstoke, Cromer e Howick. Due baroni Northbrook furono Cancellieri dello Scacchiere e il primo conte divenne governatore generale dell'India; un Baring, con il titolo di Lord Howick, diventò governatore del Kenya; e Lord Cromer ò stato governatore della Bank of England durante gli Anni Sessanta e Settanta. Nella sua ultima pubblicazione ufficiale, la banca diceva: «I Baring sono rimasti indipendenti per quasi 250 anni. E quest'indipendenza resta per noi il valore più prezioso». Parole belle, ma tristi, in questo momento che è forse destinato ad essere un «crepuscolo degli dei». Mario Ciriello Grazie al prestigio del suo nome e all'aiuto del governo riuscì a riprendersi dal terribile tracollo economico argentino del 1890 La Regina Elisabetta ha investito una parte dei suoi averi nella Baring La banca divenne potente ai tempi di Luigi XVIII