«Troppi titoli sul mercato» Albertini: difficile realizzare tutte le vendite di Valeria Sacchi

«Troppi titoli sul mercato» «Troppi titoli sul mercato» Albertini: difficile realizzare tutte le vendite MILANO. «Il presidente del Consiglio Dini aveva davanti a sé due problemi, quello della Finanziaria bis che deve affrontare lo squilibrio di bilancio, e quello della credibilità verso l'estero, legato ai progetti di privatizzazione. Il rilancio del programma di privatizzazione è una risposta precisa, diretta a rassicurare gli investitori che lo smantellamento di certe strutture pubbliche continua». Questo il commento di Isidoro Albertini alla notizia del programma di privatizzazione anticipato ieri dal ministro del Bilancio Masera. Ma è possibile attuare entro l'anno il programma tracciato da Masera? «La risposta è legata strettamente a due fattori, i tempi tecnici e le condizioni dei mercati. Il primo problema cambia a seconda dei soggetti. Per Imi e Ina la strada ò già tracciata, esistono prezzi di mercato di riferimento. Se i mercati fossero brillanti, si potrebbero avviare le due operazione tra poco più di un mese, poiché si tratta di rimettere in moto i consorzi di collocamento». E per l'Enel? «Anche per l'Enel la prima scelta, quella di metterlo intero sul mercato, è stata fatta. Ci vorrà l'Authority, ma la produzione dovrebbe essere liberalizzata, quindi nasceranno società produttrici di energia con una sola rete di distribuzione, almeno nei tempi brevi. Anche per l'Enel le cose sono abbastanza avanti per rendere possibile, se i mercati non ostacoleranno, la privatizzazione entro l'anno. Ma il problema sono i mercati perché si tratta di valori ingenti». Masera anticipa che, per facilitare il processo, si ricorrerà alla formula dei noccioli duri. «Un ventaglio ampio di partecipanti al capitale è logico. Per non gravare troppo sul mercato, e per consentire a società estere dello stesso settore di fare il loro ingresso nel capitale dei grandi gruppi di pubblica utilità, come Enel e Eni». Ma gli stranieri sono interessati a investire in questi gruppi? «Gli stranieri sono molto atten¬ ti a tutto quello che si riferisce a privatizzazioni in genere. Sia perché si tratta di operazioni che consentono di intervenire su quantitativi importanti, sia perché riguardano settori giudicati di grande interesse, come energia, idrocarburi, telecomunicazioni. La Stet, dopo la scissione tra Telecom e telefonini, è uno dei titoli più appetiti e per il quale esiste un grande mercato. Per la Stet stanno scegliendo il global coordinator, a giorni partiranno le lettere di invito». E l'Eni? «Per l'Eni, riuscire a collocarla verso la fine dell'anno mi sembrerebbe già un'ipotesi ottimistica, perché i lavori sono cominciati più tardi e l'azienda è più complessa». Si tratta, complessivamente, di valori molto alti... «Ancora una volta sarebbe bene scaglionare queste operazioni nel tempo. Sarebbe un successo arrivare, entro l'anno, a collocare 20 mila miliardi». Valeria Sacchi

Persone citate: Albertini, Isidoro Albertini, Masera

Luoghi citati: Milano