Un'esistenza dannata «Cronaca di un amore violato»
Un'esistenza dannata Un'esistenza dannata «Cronaca di un amore violato» L, AMOUR viole» (L'amore violato), scritto, diretto e sceneggiato da Yannick Bellon, il film francese a cui sembra rifarsi nel titolo «Cronaca di un amore violato» che per la storia è tratto dal libro «Diario di uno stupratore» di Anna Maria Pellegrino (editore Mondadori) è del 1978, di diciassette anni la: non era il primo ed è stato seguito da innumerevoli film o telefilm sulla violenza carnale. Come tema, lo stupro non basta quindi a se stesso né a garantire eccezionalità, dibattito, sdegni o scandali: tutto dipende dal modo in cui l'argomento viene affrontato, e in questo caso la riuscita è assai parziale. Un ragazzo solitario, senza padre e con una madre distratta, tanto ripiegato su se stesso da avere come unica compagnia una videocamera con cui perennemente si autofilma, tanto scontento di sé da inventarsi di continuo personalità fittizie, spia ragazze, le violenta, le cor¬ teggia prima o dopo averle stuprate: e finisce ammazzato a colpi di pistola da una di loro. Come se la sua esistenza fosse dominata da una forte schizofrenia, nei corteggiamenti il ragazzo è dolce, premuroso, gentile; è brutale, sopraffattore e picchiatore negli stupri, perpetrati di notte all'aria aperta, fuori dai luoghi della sua vita quotidiana. La morte arriva quando sembra placato dall'amore con una delle sue vittime, ignara: quasi contemporaneamente viene riconosciuto per caso e con orrore dalla vittima innamorata come il proprio stupratore, viene ucciso da un'altra vittima decisa pure a evitare a ulteriori ragazze il proprio destino. Sono meriti del film l'interpretazione di Roberto Zibetti, attore teatrale anche con Ronconi e Strehler, dalla strana faccia torpidamente feroce e dallo sguardo nebbioso, molto efficace; e l'interpretazione di Isabella Ferrari, vendicatrice con la pistola drammatica e toccante, maturata e bella. Ma «Cronaca di un amore violato» soffre d'una oscillante incertezza rispetto allo stupratore (è un criminale, è un ragazzo portato all'estremo dal bisogno frustrato d'affetti?); soffre d'una confusione rispetto al punto di vista narrativo; non arriva a rendere eloquenti le autoriprese del protagonista con la videocamera che, inserite nel film, rimangono inerti, insignificanti; a parti ben girate e convincenti alterna sequenze goffe, e a toni sobri accosta, come nel finale, toni repentinamente melodrammatici viziati dall'enfasi. IL t.] CRONACA DI UN AMORE VIOLATO di Giacomo Battiato con Roberto Zibetti, Isabella Ferrari, Sophie Broustal, Marisa Paredes, Riccardo Rossi Drammatico. Italia/Francia/Spagna, 1995. Cinema Nazionale 1 di Torino; Ambasciatori di Milano; Admiral, Quirinale di Roma.
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