SuperPippo a prova di snob

Sanremo, veleni su Baudo dopo il «salvataggio» in diretta tv Sanremo, veleni su Baudo dopo il «salvataggio» in diretta tv SuperPippo a prova di snob DIO mio, da quanti anni sentiamo e leggiamo le stesse lagne su Pippo Baudo: lo snobismo si esercita su di lui con tutti gli attrezzi dell'invidiuccia borghesuccia, magari dopo una lettura intensa di risvolti di copertina di libri mai letti. Chissà: vecchie polveri residuali della Scuola di Francoforte. O una cattiva digestione della fenomenologia di Mike Bongiorno di Umberto Eco. Comunque, chiacchiere per travestire un rancido rancore nei confronti di tutto quell'universo popolare che il rovinoso partito aristocratico di chi dispensa disprezzo e interdizione, decenza e indecenza come marche di deodorante, non cessa di odiare perché non cessa di odiare l'inno- cente volgarità della persone qualsiasi, l'imbarazzante normalità della gente comune, la consumistica e distesa voglia di vivere la vita momento per momento, canale per canale, piccole minute felicità dopo blocchi cementizi di aggressione, disservizio, insulto. . Eccoci dunque qui a discutere il Nuovo Sconcertante Episodio della rancorosa questione baudiana: se egli abbia o non abbia salvato il tizio in maglione (un simulatore? il simulatore di una simulazione dissimulata? un povero cristo?) per migliorare l'impennata del suo auditel, cosa di cui non si può dire che avesse bisogno. Ed ecco il cicaleccio. Che barba, che noia, che conformismo. Ci si potrebbe limitare a dire che Baudo, questo misterioso «Superpippo», agiva stando in televisione e che ha fatto e detto né più, né meno che quanto la televisione richiedeva nella sua realtà perennemente falsaria e nella sua falsità perfettamente reale, ivi compreso il numero di andare a tirar giù un tizio che minacciava di buttarsi. L'avrà fatto per altruismo, o per egoismo? Ma chissenefrega, per usare il leit-motiv di una fortunata rubrica satirica. Sta di fatto che Baudo non ha mai permesso agli eventi, ai microfoni, ai falsi, ai ritardatari, ai veri o aspiranti suicidi, di rubargli la scena. Come definire questa capacità? C'è una invereconda parolaccia di uso comunissimo che in questo caso siamo costretti ad usare. E quella parola è professionalità, in genere usata a sproposito per sciampiste, ministri e giornalisti. Ora, si dà il caso che Baudo, il quale si muove nell'universo televisivo, domini il suo universo e non se ne lasci dominare essendo lui l'inventore della trascrizione dell'Italia-così-com'è in linee catodiche, ovvero sullo schermo. E su quello schermo fa in modo che gli eventi si svolgano, imprevisti compresi, con la modularità che lui ha deciso, secondo il suo linguaggio. Questo, a parer nostro, significa saper fare il mestiere. Paolo (Suzzanti

Persone citate: Baudo, Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Umberto Eco

Luoghi citati: Francoforte, Italia, Sanremo