E' crisi atomica tra Israele ed Egitto di Aldo Baquis

la Bomba degli ayatollah Colloqui falliti al Cairo, Gerusalemme rifiuta di firmare il Trattato di non proliferazione E' crisi atomica tra Israele ed Egitto Peres: non disarmiamo TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Al termine di una nuova tornala di colloqui, il presidente Hosni Mubarak e il ministro clejjli Esteri Shimon Perés hanno constatato ieri al Cairo che fra Egitto ed Israele non c'è ancora alcuna intesa sull'adesione da parte dello Stato ebraico al Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp): Gerusalemme continua a rifiutare di sottoscriverlo finché nei suoi confronti persiste la minaccia dei Paesi islamici radicali, mentre l'Egitto avverte che potrebbe non rinnovare la sua adesione , se gli impianti nucleari israeliani di Dimona non saranno aperti a ispezioni. Al termine di un incontro con Mubarak e con il ministro degli Esteri Amr Mussa, Peres ha preferito rientrare subito in patria invece di vedere il presidente egiziano in serata. Le posizioni, evidentemente, restano molto distanti. Nelle dichiarazioni pubbliche', sia Mussa sia Peres hanno cercato di non innescare nuove polemiche. «Su alcuni punti abbiamo trovato un'intesa, su altre invece no», ha spiegato Peres al ritorno a Gerusalemme: la sua voce tradiva una grande spossatezza e forse la melanconia nel vedere che i suoi progetti di un nuovo Medio Oriente sembrano farsi piti remoti. Secondo Peres, il nuovo Medio Oriente è un edificio a due piani: il primo è rappresentato da accordi politici fra i Paesi della Regione, il secondo dall'eliminazione degli armamenti per la distruzione di massa. Ma ieri Mussa gli ha spiagato che secondo l'Egitto non si può raggiungere la pace in un clima di paura e di sospetto, e bisogna quindi invertire i «piani» dell'edificio. In presenza di posizioni così diametralmente opposte, nelle settimane scorse la diplomazia israeliana ha cercato di trovare una formula di compromesso: secondo alcune fughe di notizie, Peres ha preannunciato a Mubarak che Israeli- si muo¬ verà attivamente verso la denuclearizzazione del Medio Oriente due anni dopo aver raggiunto accordi bilaterali con ciascun Paese della regione, compresi Iran e Iraq. Ma per il prossimo futuro Israele deve mantenere il suo deterrente nucleare e rifiutare di commentare il parere degli esperti, secondo i quali possiede almeno 200 testate atomiche. Con Mussa, Peres è giunto tuttavia ad un accordo: «La tensione sulla questione nucleare - ha detto - non avrà ripercussioni sulle relazioni economiche e politiche bilaterali». Aldo Baquis Il leader egiziano Hosni Mubarak e il ministro degli Esteri israeliano il laborista Shimon Peres