Donne amici e tradimenti nella Spoon River del psi

Era l'unico che poteva mandare al diavolo Bettino Adesso per tirare avanti sta vendendo un museo Donne, amici e tradimenti nella Spoon River del psi L'EX EMINENZA GRIGIA DEL GAROFANO ROMA ANNO preso pure Cornelio. Un'alzata di spalle, è il destino. Prima o poi sarebbe accaduto, prima o poi qualcuno avrebbe aggiunto qualche verso al malinconico, ormai, Spoon River giudiziario del craxismo. L'hanno preso, quindi, nella sua casa museo di Roma. E la poesia, in un certo senso, sta proprio in quel luogo di memorie e di oggetti perduti e scovati con furia rabdomantica sulle bancarelle di mezzo mondo. Al piano di sotto, sempre a via Monte della Farina, il più straordinario archivio cinematografico - foto di scena, manifesti, libri, riviste, macchinari, film, spezzoni di pellicola, perfino un intero Cinema Forain, mobile, del 1906, smontato e raccolto in casse di legno - che esiste oggi in Italia. Per tirare a campare, aveva cominciato a classificare e a vendersi la collezione. Al psi, dove non gli avevano riconosciuto il lavoro di funzionario, ma solo il rapporto personale con Craxi, aveva fatto causa per via della liquidazione mancata e altre tristi storie a sfondo previdenziale. Di Bettino, nei suoi giorni di so- le, Cornelio Brandini, occhio mobile, capelli arruffati, l'aria furba di chi se ne frega (e peggio per te), è stato per quasi trent'anni segretario, consigliere, cameriere, confidente, infermiere, famiglio, ma poi amico, figlio, fratello e forse anche vittima e al tempo stesso carnefice. Rapporto, come si dice, complesso: un groviglio esclusivo di sentimenti, di vitalità e di cose che non si spiegano, né si comprendono. «C'è Cornelio» diceva Craxi, ultimativo, oppure «Ci pensa Cornelio». E tutti zitti e mosca. Si erano conosciuti intorno al 1958. Lui, autodidatta (giusto la quinta elementare), mezzo anarchico, reduce da un lungo soggiorno in Jugoslavia e nell'Est, capiva d'arte per istinto, in que¬ sto modo appagando il lato estetico-antiquario di Craxi, che gli affidò il Centro culturale di Brera. Protettivo per natura, ottimo cuoco, a vocazione gregaria. E tuttavia ancora oggi, tra le rovine testimoniali del psi, per spiegarti il senso estremo di quel legame che pure non c'è più da tempo - ti raccontano una cosa che e certo volgare, ma soprattutto fulminante: «In un partito che di Craxi aveva paura fisica, Cornelio era l'unico, ma davvero l'unico che poteva mandarlo a fncl». Come, quando e perché questo avvenisse rientra invece nei misteri, non sempre gloriosi, di quell'antica amicizia. Così come le vere ragioni che ne hanno determinato la rottura sono senz'altro, nella loro imperscrutabilità, il segreto meglio custodito della Prima Repubblica. Donne, spie, soldi, passioni, gelosie, cortigianerie o nobili motivazioni, chissà. A un certo punto - era il 1986 Cornelio abbandonò simbolicamente il Raphael. Più tardi, intorno al 1990, in coincidenza con un brevissimo matrimonio e un figlio avuto a 51 anni, i due non si parlarono più. Più volte Brandini ha cercato di impapocchiare spiegazioni ad alto tasso di improbabilità, dal ruolo giocato a corte da Anja Picroni («Quella lì») alle cattiverie della lobby demichelisiana filo-serba cui Bettino non si sarebbe opposto, figurarsi. Però forse era solo stanchezza esistenziale, troppi viaggi, troppi alberghi, troppe ruffianerie, il fi¬ glio piccolo, la necessità di una vita diversa. Nonostante la tenuta in Toscana, l'incarico di consigliere all'Istituto Luce e quel genere di protervo rispetto - e poi di diffidenza e di odio sottile - che si porta dietro chi ò stato troppo vicino al potere senza esserselo conquistato in prima persona, il potere. Anche di questo, magari, era stanco. L'altr'anno Cornelio cercò invano di spiegarlo a Di Pietro, nell'aula dell'Enimont. Il giudice lo irrise con una foga da lasciarlo sgomento, rannicchiato sulla seggiola, i balbettii, i capelli spruzzati di bianco. Lo guardavi in tv e non riuscivi a toglierti di mente certe inutili vanterie, quel modo talvolta un po' greve di avvicinarsi al femminile, quel modo un po' complice di presentarsi ai maschi: «Piacere, Cornelio Brandini, di professione erotomane». Ma via. Anche ora che l'hanno arrestato fa un po' pena. E allo stesso modo immalinconisce l'impersonale dichiarazione di solidarietà da Hammamet, messaggio sentimentale in bottiglia, forse anche processualmente dannoso. Filippo Ceccarelli Era l'unico che poteva mandare al diavolo Bettino Adesso per tirare avanti sta vendendo un museo Cornelio Brandini è stato per quasi trent'anni segretario, consigliere e confidente di Craxi

Luoghi citati: Italia, Jugoslavia, Roma, Toscana