Elezione a tempo di record: sostituisce Casavola e resterà in carica sette mesi Un professore conquista la Consulta
Elezione a tempo di record: sostituisce Casavola e resterà in carica sette mesi Elezione a tempo di record: sostituisce Casavola e resterà in carica sette mesi Un professore conquista la Consulta Baldassarre nuovo presidente ROMA. Antonio Baldassarre, 54 anni, ò il nuovo presidente della Corte Costituzionale. E' stato eletto a maggioranza alla seconda votazione (otto contro sette), prevalendo sul «rivale», Vincenzo Caianicllo, per un solo suffragio in più. Quello stesso che, al primo scrutinio, era andato a Mauro Ferri, ex segretario socialdemocratico. Nato a Foligno il 18 dicembre del 1940, Baldassarre è fra i più giovani presidenti della Consulta. Dove approdò, su designazione dell'allora presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, ad appena 46 anni, nel 1986. Il suo mandato, in sostituzione di Francesco Paolo Casavola, durerà sino a settembre prossimo. Un periodo abbastanza breve, che non ha impedito comunque al neo-presidente della Consulta di esprimere concetti e progetti in linea con i problemi più rilevanti dell'attuale congiuntura politico-economica. Quale dovrà essere allora il comportamento della Corte nei confronti di sentenze che possono incidere sulla spesa pubblica? Il riferimento è alla recente sentenza della Consulta sulle pensioni Iche, si dice, inciderà sul bilancio dello Stato per circa 30 mila miliardi) e a quelle che potrebbero ancora abbattersi sui già disastrati conti dello Stato. Come, ad esempio, quella sulla legittimità della patrimoniale sui depositi bancari applicata dal governo Amato nel luglio del 1992, o quella sul criterio di calcolo del bollo auto. E quale dovrà essere il ruolo della Corte in un assetto politico che, con il passaggio dal sistema elettorale proporzionale al maggioritario, prevede o potrebbe prevedere emendamenti alla Costituzione? «Non e compito della Corte - dice Baldassarre apportare innovazioni nelle norme costituzionali. Il suo, piuttosto, è di tutelare i valori esistenti. Con Montesquieu si può dire che la Corte ha un potere moderatore. Spetta a chi produce le leggi la possibilità di cambiarle. Incontrerò nei pros¬ simi giorni il presidente del Consiglio per uno scambio di vedute su questo tema». E con Lamberto Dini, Baldassarre parlerà anche di bilancio dello Stato e di possibili rischi por il debito pubblico derivanti dai prossimi pronunciamenti della Consulta. «Il problema del rapporto tra le decisioni della Corte e la spesa pubblica è un problema angosciante ben presente a tutti i giudici del collegio - afferma Baldassarre - in modo particolare a me. Fui proprio io, infatti, a scrivere quella sentenza con la quale venne per la prima volta detto che l'articolo 81 della costituzione (quello che sancisce il principio dell'equili- brio del bilancio, almeno come principio tendenziale) deve rientrare nel bilanciamento dei valori costituzionali. In altre parole la Corte deve tener conto anche di questa norma nel momento in cui va a giudicare leggi che comportano spese». Queste, in sintesi, le linee sulle quali si muoverà l'attività della Consulta nei prossimi mesi. Per quanto riguarda i programmi più immediati c'è da nominare il vicepresidente e da sostituire Francesco PaoloCasavola e Ugo Spagnoli che da domani lasceranno la Consulta per scadenza del mandato. Il vicepresidente, su designazione dello stesso Baldassarre, sarà quasi sicuramente lo stesso Caianiello. I due giudici mancanti saranno invece eletti dalle Camere riunite. La seduta congiunta è slittata di due settimane perché i raggruppamenti politici non sono ancora d'accordo sulle designazioni. Il Polo presenta l'ex ministro della Pubblica Istruzione, Francesco D'Onofrio, e poi i giuristi Carlo Mezzanotte, Franco Pizzetti, Paolo Armaroli e Manlio Mazziotti di Celso. I progressisti vorrebbero Augusto Barbera, Valerio Onida e Lorenza Carlassarre. Ed è proprio quest'ultima la favorita: la sua nomina segnerebbe per la prima volta l'ingresso di una donna alla Consulta. [r. con.] Antonio Baldassarre ha prevalso sul «rivale» Caianiello per un solo voto
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