Lira in bilico Ora i mercati aspettano il voto

Lira in bilico Lira in bilico Ora i mercati aspettano il voto ROMA. Ai mercati la manovra Dini in sé piace abbastanza, però non piace il rischio che il Parlamento non la approvi. Così la lira e la Borsa sono prima salite nelle ore della conferenza stampa del presidente del Consiglio, e poi ridiscese nel pomeriggio quando le agenzie di stampa hanno diffuso i commenti e le proteste. La giornata è finita con il marco tedesco a quota 1104 e l'indice Mibtel di Piazza Affari a meno 1,17%. In lieve recupero il future sul BTp decennale, 30 centesimi in più. Intanto la stretta monetaria fa salire i tassi. Dal lato degli utilizzatori del denaro, ossia soprattutto delle imprese, non ci sono ancora decisioni delle banche, ma si ritiene che non tarderanno. Dal lato del risparmio, sono saliti i tassi dei BoT, fino a un livello non più raggiunto dal giugno '93. All'asta di ieri i trimestrali hanno guadagnato 79 centesimi (appena più dell'esatto importo dell'au| mento del tasso di sconto) salendo a un rendimento netto composto dell'8,61%, i semestrali 72 centesimi, e gli annuali 60, ovvero 9,35% netto. Aumenta l'attrattiva dei titoli di Stato, anche per gli inver*' tori esteri che nonostante tutte le fughe continuano a detenere il 12% circa del debito pubblico italiano. Ma il rialzo dei tassi, scaricandosi sul bilancio dello Stato, rischia di precipitare l'Italia in una «trappola del debito» afferma l'Ibca, agenzia di valutazione internazionale analoga a Moody's e a Standard & Poor's, ma con sede a Londra. Per questo l'Ibca ha abbassato da «AA» ad «AA meno» la sua valutazione del debito italiano in moneta straniera, collocandosi a metà tra quella molto negativa di Moody's e quella relativamente migliore di Standard & Poor's. L'Ibca sostiene che per uscire dalla zona rischio Dini dovrebbe varare un'altra manovra di importo almeno uguale a quella di ieri, meglio se ancora superiore, fino a 35.000 miliardi; ma nel lungo periodo prevede che la democrazia italiana reggerà. Secondo alcuni analisti, sarebbe stato meglio puntare più decisamente sui tagli di spesa; altri si rendono conto che difficilmente le misure di pronto effetto possono essere altre che sulle entrate. La manovra varata ieri dal governo Dini è «incoraggiante» secondo Guido Cipriano analista della Standard & Poor's, perché «realistica, soprattutto in termini di interventi strutturali sulle entrate». [s. 1.)

Persone citate: Dini, Guido Cipriano

Luoghi citati: Italia, Londra, Roma