TIVU' & TIVU' Violenza di prima sera per Raiuno Gongolanti invece a «Champagne» di Alessandra Comazzi

=1 TIVÙ' & TiVU' Violenza di prima sera perRaiuno Gongolanti invece a «Champagne» SONO tutti contenti e gongolanti, a Canale 5, per il «clamoroso successo», come dicono loro, di «Gole ruggenti», il film-parodia del Festival di Sanremo, interpretato dalla banda del Bagaglino, Pippo Franco, Pamela Prati, Leo Gullotta, Martufello, Valeria Marini & compagina. Sette milioni 497 mila spettatori, indubbiamente un buon risultato. Come ottimi punti hanno ottenuto qualche giorno fa con «Champagne», che pure aveva quale concorrente addirittura superPippo, da ieri trionfatore d'Italia dalle pedane del Festival di Sanremo. Baudo, con l'alloro sulla testa, ha portato la sua Raiuno, reduce dalla débàcle del sabato sera operata da «Caro bebé», ad una dignitosa tenuta noi confronti del dirompente «Champagne», sempre attestato ben oltre i nove milioni di ascolto. Il sabato sera del Bagaglino è avanspettacolo, è satira all'acqua di rose, però, come già per «Stranamore», se ha quel seguito, ci sarà qualche motivo. Che non va disprezzato. Il pubblico ha voglia di divertirsi, di diI menticare i problemi. Che poi lo | faccia con le battute poco diver¬ tenti del gruppo, è davvero questione di gusti, che come ognun sa vanno rispettati. E poi c'è di peggio. La violenza è peggio. Su «Full Metal Jacket», il film di Kubrick trasmesso su Canale 5, si sono scatenate tante polemiche, l'avvenire», il quotidiano dei vescovi, ha dato battaglia, è stata tagliata una scena particolarmente cruenta. Ma una battaglia avrebbe meritato il film che Raiuno, la tranquilla, giocherellona, casalinga Raiuno, ha mandato in onda l'altra sera, «La corsa dell'innocente», 6 milioni 215 mila spettatori. Era raccappricciante la scena d'inizio, quella dove la famiglia dell'innocente veniva sterminata: e il regista Carlo Carlei non ce lo faceva intuire. Il sangue sgorgava, le pallottole perforavano le carni, i banditi con aria sadica manovravano la carneficina. Immagini forti, che possono trovare indubbiamente posto in una sala cinematografica, dove si va per precisa scelta, non su Raiuno, in prima serata. Anche se il film è di valore. Non c'erano i bambini, l'altra sera? Non si è pensato a loro, a quanto potevano essere colpiti da quel li¬ quido rosso che zampillava dagli stomaci, a come poteva essere difficile spiegargli che era soltanto sugo di pomodoro, che quello è il cinema, che non c'è niente di vero? Antonino Calderone, il pentito, grande accusatore, ha detto l'altro giorno a Francesco La Licata, sulla «Stampa»: «Certi film dovrebbero proibirli. Trasmettono violenza e qualche volta ti fanno venire cattivi pensieri. Come "Il Padrino". Non era male, però tante cose sono state copiate da lì». Sono parole inquietanti, con un aspro sapor di censura che spaventa. Ma certo non sono pronunciate da uno che non sa di cosa parla. Che sarà peggio, lo spettacolo del Bagaglino che addormenta gli animi ma mostra quattro ballerine sgambettanti che danni non ne fanno o il film di Carlei che spaventa i bambini e fa voltare lo sguardo agli adulti? Ma intanto dice: guardate che la mafia è questo, sappiatelo anche voi che state crescendo? E' difficile rispondere, per tutti. Poi è ora di vedere il Festival di Sanremo... Alessandra Comazzi

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