COME STATE, CHE VI SERVE? Così il capo comunista scriveva al «caro amico» doppiogiochista

Così il capo comunista scriveva al «caro amico» doppiogiochista COME STATE, che vi serve? Così il capo comunista scriveva al «caro amico» doppiogiochista Da Berna a Alten-Grabov (Germania), campo di prigionia. 13-11-1915. «Caro amico! Recentemente ho avuto il vostro indirizzo e mi affretto a scrivervi qualche parola. Spero che riceviate questa lettera senza troppo ritardo e mi scriviate come vivete, se siete vivo e vegeto. Non vi serve nulla? Posso inviarvi qualcosa che vi serve? Potete leggere giornali e libri russi? «Io vivo con mia moglie (la suocera è morta sei mesi fa)... Sono qui a Berna già da due anni. Mia moglie mi prega di salutarvi con rispetto e gli amici anche. Dagli amici che si trovano in Siberia ho ricevuto recentemente notizie e non brutte. Dunque aspetto una sollecita risposta, Vi auguro salute e forza». V. Ulianov (Da Berna a Alten-Grabov) 9-12-1915 «Caro amico Roman Vazlovich! «Ho ricevuto la vostra lettera e trasmesso al nostro comitato di qui la vostra richiesta di inviare alcune cose. Ho ricevuto risposta, tramite un compagno conosciuto, che la spedizione è stata effettuata. Mi confermi, la prego, se ha ricevuto. «Siamo stati molto contenti di sapere che avete da voi una biblioteca e la possibilità di leggere e di fare lezioni. Se fosse possibile non sarebbe male cercare di distribuire un questionario tra i prigionieri per sapere delle loro opinioni e simpatie politiche in rapporto alla loro condizione sociale. Penso che voi abbiate una gran quantità di materiali e osservazioni interessanti. «Mi auguro1 che voi conserviate salute e buon tono fisico. Ci scriva di sé e sia certo della stima dei suoi amici che certo saranno con voi anche in altre situazioni. «Noi tutti vi salutiamo» Vostro V. Ulianov Infine, nell'articolo inedito Ancora sull'affare Roman Malinovskij, fine maggio 1914 Lenin critica Nikolai Bukharin, il quale ha creduto alle voci sull'attività provocatoria di Malinovskij, lo definisce «un no- stro giovane e inesperto letterato, che si è fatto irretire da ricattatori». Definisce le accuse contro Malinovskij «un evidente pettegolezzo di tipi come Martov e Dan, una tale infamia, una tale stupidità», «insinuazioni dei nemici della classe operaia». Aggiunge: «Diffondendo notizie che noi (istanze dirigenti) oppure io da tempo sapevamo delle chiacchiere, i diffamatori agiscono sistematicamente come ricattatori. Il loro scopo è mantenere l'ambiente operaio in condizione di tensione, eccitare la diffidenza, diffondere calunnie, senza mai dire nulla di definito, in modo da non dover rispondere di nulla». [g. e] Bukharin non credeva alla buona fede di Malinovskij

Persone citate: Alten, Lenin, Malinovskij, Roman Malinovskij

Luoghi citati: Berna, Germania, Siberia