Il giudice «separa» 2 gemelle Una affidata al padre, l'altra alla madre di Paolo Passarini
Il giudice «separa» 2 gemelle «SALOMONE» IN AULA E' polemica in America per la sentenza in una causa di separazione. Le bambine: decisione orrenda, non può dividerci Il giudice «separa» 2 gemelle Una affidata al padre, Valtra alla madre FWASHINGTON ORSE il giudice James Lawton sperava di passare alla storia come il «Salomone del Massachusetts». 0 forse, più semplicemente, non gli è venuta un'idea migliore. Sta di fatto che è riuscito a produrre una sentenza che ha scontentato tutti e sta facendo arrabbiare molta gente. In apparenza era un normale caso di affidamento, con l'unica particolarità che la prole da affidare al padre o alla madre, o a turno a entrambi, era costituita da due gemelle identiche. Il giudice Lawton ha applicalo l'aritmetica: una alla madre e una al padre. E adesso tutti lo criticano. Le più critiche, e disperate, sono le due gemelle. Hanno 10 anni e si chiamano Tara e Sheena Raymond. Sono identiche, anche di più simili di quanto non siano molti gemelli mono-ovulari e, ovviamente, sono legate da un rapporto particolare e profondo. «Questa cosa è orrenda protesta Sheena.- Non sono abituata a stare lontana da Tara». E Tara: «Non riusciamo a sopportarlo. Non ce la faccio a stare lontana da Sheena e il giudice non avrebbe dovuto fare questo». Ma le due gemelle non sono le uniche a protestare. A guidare l'attacco contro la sentenza del giudice Lawson è James Raymond, il nonno materno delle bambine: «Non avrebbero dovuto essere separate - sostiene anche lui -. I gemelli hanno qualcosa di diverso, un legame particolare». Dana e Jean Raymond, i genitori di Tara e Sheena, pur trovandosi su sponde opposte da quando, un anno fa, hanno divorziato, concordano anche loro su un punto: la sentenza è sbagliata. Nel loro primo anno di divorzio, i Raymond, che sono di Boston, avevano sistemato le cose diversamente: facevano turni di due settimane e le gemelle pendolavano insieme da una casa all'altra a intervalli regolari. Poi è stata Jean, la madre, a volere cambiare questa sistemazione e ha chiesto un nuovo pronunciamento del tribunale. Certamente sperava di ottenere l'affidamento di entrambe le bambine, che è del resto la stessa speranza di Dana, il padre. Ma adesso entrambi sembrano preferire una propria sconfitta a una divisione delle gemelle, che sembrano in effetti soffrire molto per la situazione. L'unico aspetto positivo della sentenza del giudice Lawton è che è provvisoria. In giugno la sua corte tornerà a riunirsi per decidere un assetto definitivo della controversia. Ma, in primo luogo, giugno sembra essere troppo lontano per le ragazze e, soprattutto, non c'è alcuna garanzia che, nella sentenza definitiva, il giudice Lawton cambi la sostanza di quella provvisoria. Per questo, attorno al caso delio gemelle Raymond, si sta sviluppando una discreta campagna di pressione. Le televisioni si contendono i genitori e il nonno delle gemelle per interviste, mentre i più stimati psichiatri infantili del Paese vengono chiamati a pronunciarsi sui danni effettivi che la decisione del giudice Lawton può arrecare. Nessuno di loro sembra avere dubbi e tutti concordano. «Questa sarà certamente un'esperienza distruttiva per le bambine», ha riassunto alla «Cnn» il dottor Steven Wolin, psichiatra delle George Washington University. I genitori facilitano, per il momento, gli incontri tra le ragazze, che passano insieme la mattinata a scuola e parte del pomeriggio nella casa di uno di loro. Ma poi viene la sera e le gemelle devono separarsi. E tutte le sere quella è l'ora del pianto o dell'angoscia. Paolo Passarini Una scena di «Kramer contro Kramer», storia di genitori in lotta per avere il figlio
Luoghi citati: America, Boston, Massachusetts
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