Figlio di un agente, 14 anni, ha indagato per una settimana Baby detective mette ko i ladri Gli rubano la moto, smaschera la gang di Giovanni Bianconi

Figlio di un agente, 14 anni, ha indagato per una settimana Figlio di un agente, 14 anni, ha indagato per una settimana Baby detective mette ko i ladri Gli rubano la moto, smaschera la gang ROMA. Figlio di poliziotto e poliziotto in erba. A saperlo, chi gli ha rubato il motorino avrebbe cambiato obiettivo. Sì perché Alessandro - 14 anni, studente di terza media e futuro investigatore -, dopo il furto s'è messo in caccia, e in una settimana non solo ha ritrovato il motorino, ma ha fatto pure arrestare chi l'aveva ricettato. E' una storia metropolitana di guardie e ladri, dove la guardia è un ragazzino imberbe ma sveglio clie ha già deciso di seguire le orme del padre. La parte del ladro, invece, tocca a tal Alvaro Cesetti, classe 1948, vecchia conoscenza di polizia e giudici, con precedenti, per falso, ricettazione e rapina. Insieme al motorino rubato, gli investigatori (quelli veri, arrivati dopo che Andrea li ha chiamati in aiuto) hanno scoperto una vera e propria centrale di falsificazioni, con certificali e diplomi in bianco, timbri a secco, libretti di circolazione pronti per essere accoppiati ad auto e moto. Rubate, naturalmente. Tutto comincia la sera di martedì 14 febbraio, giorno di san Valentino, in una piazza del quartiere Trieste. Alle otto di sera Alessandro Stuppia - figlio dell'ispettore Salvatore Stuppia, in servizio al commissariato Montesacro - va a chiamare un amico, per andare all'appuntamento in pizzeria. Citofona, ma l'amico non è ancora pronto e gli dice di salire in casa. Alessandro mette il bloccasterzo al suo Aprilia 50 e sale. Dopo dieci minuti è di nuovo in strada con l'amico, ma il motori- no non c'è più. Il ragazzo è disperato: «E adesso a papà chi glielo dice?». Più che un consiglio l'ispettore Stuppia gli aveva dato un ordine - «Lo devi legare sempre con la catena, sempre» -, e per una volta che aveva disobbedito... Ma dopo la disperazione, viene il momento dell'azione por quel ragazzino che respira aria di commissariati da quando è nato. A papà non dice niente, ma si ricorda che l'anno scorso, quando rubarono il motorino ad un'amica di sua sorella, proprio il padre riuscì a ritrovarlo attraverso gli annunci economici su Portaportese. E così, con la complicità di altri due poliziotti amici di famiglia ai quali chiede di mantenere il segre¬ to con papà - gli nascondono anche la denuncia per furto -, Alessandro si mette a spulciare tutte le offerte che appaiono sul giornale, e ogni volta che legge di un Aprilia 50 rosso e viola con un anno di età, proprio come il suo, telefona, chiede notizie e prende appuntamento. Dopo tre visite andate a vuoto, eccoci a lunedì, quando Alessandro arriva in un'officina alla borgata di Torpignattara. Qui incontra il signore con cui aveva parlato al telefono, Alvaro Cesetti, «un classico uomo di borgata, cicciottello parlata dialettale», e appena quello gli indica il motorino Alessandro ha un tuffo al cuore. «L'ho riconosciuto subito - racconta ricordando il misto di emozione e apprensione che l'ha assalito -, perché aveva un buco sulla sella, il faro aggiustato a la fiancata destra con alcuni graffi. C'era pure un adesivo della Roma, ma l'avevano già staccato». Il ragazzo, da vero investigatore, riesce a far finta di niente. Mantiene la calma e squadra l'Aprila come un vero acquirente, comincia a trattare sul prezzo, e dai tre milioni di partenza scende fino a due milioni e seicentomila. Poi chiede: «Ce l'ha il libretto?». «Certo - risponde Cesetti - lo vado a prendere». «Non si preoccupi, ripasso stasera o domattina, comunque lo compro», ribatte Alessandro prima di salutare e andarsene. Appena lasciata l'officina, col cuore che batte sempre più forte, telefona al poliziotto amico di papà: «L'ho trovato». «Arrivo subito», risponde quello. In dieci minuti il sovrintendente Bonvissuto raggiunge il ragazzo, entrano insieme nell'officina e trovano Ceselli che stava confezionando il libretto di circolazione falso per quel motorino a cui era già stalo cambiato il numero di matricola, con gli zeri trasformati in otto, nel frattempo arriva una Volante, e per il ricettatore colto in flagranza di reato scatta l'arresto: dalla perquisizione dell'officina saltano fuori altri due motorini rubali e gli attrezzi del mestiere per falsificazioni di lutti i tipi. Avventura a lieto fine, dunque, ma adesso Alessandro non può sfuggire alla ramanzina del padre. Doppia: per non aver legalo il motorino con la catena e per avergli nascosto il furto. Nel cuore dell'ispettore, però, prevale l'orgoglio per quel figlio che a 14 anni ha messo a segno la sua terza «operazione». Terza? «Sì - racconta Alessandro - perché a otto anni feci un appostamento in macchina per segnalare a papà uno che doveva essere arrestato. E in un'altra occasiono tenni d'occhio un appartamento che doveva essere perquisito. Quella volta però trovammo solo la droga, quando siamo entrati l'inquilino non c'era più». Giovanni Bianconi Un quartiere della periferia romana, teatro delle indagini personali condotte da un ragazzo di 14 anni per ritrovare il motorino rubato

Persone citate: Alessandro Stuppia, Alvaro Cesetti, Bonvissuto, Cesetti, Salvatore Stuppia, Stuppia

Luoghi citati: Aprilia, Roma