Sul primo canale tv: così difendiamo i nostri telespettatori La Russia «oscura» gli spot «Deludono e irritano il pubblico» di Anna Zafesova

Sul primo canale tv: così difendiamo i nostri telespettatori Sul primo canale tv: così difendiamo i nostri telespettatori La Russia «oscura» gli spot «Deludono e irritano il pubblico» MOSCA \ NOSTRO SERVIZIO Niente più spot di Mercedes, Marlboro c Martini su Ostankino, il primo canale televisivo russo. Lo ha deciso ieri il consiglio dei direttori della compagnia spiegando che la pubblicità è diventata per i russi motivo di «delusione e irritazione». E' il secondo colpo duro ai pubblicitari dopo che due giorni fa Boris Eltsin ha bandito dai media russi la reclame dell'alcol e delle sigarette. La clamorosa iniziativa partirà dal 1° aprile. Ma non ò uno scherzo. Igor Shabdrasulov, membro del consiglio dei direttori, si affretta però a precisare che gli spot non verranno banditi per sempre dagli schermi di Ostankino. Si tratta solo di una limitazione temporanea che la compagnia si è autoimposta per elaborare con calma le regole per una pubblicità «adeguata ai criteri morali e agli interessi economici» del Paese. In tre anni di mercato la pubblicità ha fatto in Russia milioni di vittime. I russi, completamente privi di immunità contro questo fenomeno, hanno preso gli spot per oro colato. Basti pensare alla tristemente famosa truffa finanziaria della MMM, che con la sua campagna promozionale abilissima e mar¬ tellante ha convinto ben dieci milioni di russi a comprare a pacchi le sue azioni. Il protagonista degli spot, Lionja Golubkov, un operaio che si ò fatto ricco graze alla MMM, è diventato addirittura un eroe popolare. Ma in seguito si è scoperto che le «azioni» valevano meno della carta su cui erano state stampate. Senza parlare poi della rabbia dei tanti telespettatori che non hanno i soldi per comprarsi i prodotti pubblicizzati. E l'ira del pubblico esplose contro gli spot che esaltavano un certo prodotto per gatti ricchi in un Paese dove trop¬ pe famiglie fanno fatica a sbarcare il lunario. Ma col tempo i russi si sono abituati e hanno scoperto che per non vedere spot con auto lussuose e spiagge delle Bahamas bastava cambiare canale. Difficile immaginarsi però come verrà realizzata la buona intenzione di proteggere i cittadini dagli infausti effetti della pubblicità. Ostankino, l'ex tv ufficiale dell'Urss, oggi ò un colosso sull'orlo della bancarotta, un canale che si divide tra telegiornali e tribune politiche che ricordano la vecchia televisione di regime sovietico e show di stampo occidentale di dubbio gu- sto. Incalzato dalla compagnia indipendente Ntv negli ìndici d'ascolto, si salva solo con qualche film d'annata, un paio di quiz e le telenovelas messicane. E con tanta, tantissima pubblicità. Gli spot sulla tv di Stato sono diventati onnipresenti, al punto che perfino i tg mandano in onda inserzioni pubblicitarie a malapena maschera- te da reportage sulle banche o sui supermercati. Ma ora Ostankino sta vivendo la sua ennesima riforma, la quarta in tre anni. Adesso diventerà la «Televisione pubblica russa». Nessuno, compreso Boris Eltsin, autonominatosi suo presidente onorario, sa bene cosa significhi. Ma la vera novità è che, pur rimanendo un canale di Stato, Ostankino vende un pacchetto di azioni a banche private. E saranno proprio questi nuovi soci - pare - a rimborsare le perdite per la mancanza di pubblicità. Bisogna vedere se reggeranno: i direttori calcolano già che si parlerà di somme enormi. C'è da chiedersi però se davvero i banchieri russi sono così buoni da salvare i loro connazionali dalla pubblicità a spese proprie, senza chiedere nulla in cambio. Anna Zafesova «Troppe persone sono state ingannate» Una famiglia russa davanti alla tv: non vedrà più gli spot

Persone citate: Boris Eltsin, Igor Shabdrasulov, Marlboro

Luoghi citati: Bahamas, Mosca, Russia, Urss