Cina l'anno delle bustarelle A Pechino il dopo Deng comincia con il pasticcio dell'oro del Perù di Francesco Sisci

Cina, Tanno delle bustarelle Cina, Tanno delle bustarelle A Pechino il dopo Deng comincia con il pasticcio dell'oro del Perù PECHINO NOSTRO SERVIZIO Mentre Pechino sta vedendo finire il suo più caldo inverno da oltre 120 anni e il vecchio Deng Xiaoping sta finendo di vivere, la Cina comunista è sconvolta dal più grande scandalo della sua storia. Il partito ora deciso nella lotta alla corruzione ha scoperchiato un nido di vermi: alcuni dirigenti dell'acciaieria modello «Shougang», 260 mila addetti, la più grande della capitale e la seconda della Cina, sono al centro del controverso acquisto di una miniera in Perù e di un grave caso di contrabbando d'oro. Decine di miliardi di lire hanno rimpinguato le tasche di un piccolo gruppo di privilegiati in un Paese dove un buon stipendio sono 100 mila lire al mese. Ieri il quotidiano ufficiale in inglese «China Daily» annunciava un avvicendamento alla guida della Shougang per questioni di età, il presidente Zhou Guanwu (77 anni) cedeva il posto a Bi Qun (55 anni). Le dimissioni di Zhou sono in realtà vecchie di qualche giorno dovute all'arresto il 14 febbraio di suo figlio Zhou Beifang, presidente di due consociate della Shougang quotate alla borsa di Hong Kong. Beifang, amico del figlio maggiore del premier Li Peng, Li Xiaopeng, e collega del figlio minore di Deng, Deng Zhifang, dirigente sempre alla Shougang, ri¬ schia la pena di morte. Le indagini sono scattate un anno fa. Autorità di Pechino (il segretario cittadino e Chen Xitong da tempo ostile ai privilegi e all'autonomia di Shougang) cercano di rintracciare senza esito la ditta di consulenza americana che nel 1992 ha trattato per l'acquisto di una miniera di ferro a Sud di Lima in Perù. La ditta aveva presentato una parcella di 800 mila dollari e aveva fissato il prezzo di acquisto a 120 milioni di dollari, cinque volte il valore reale, secondo quanto pensano oggi gli inquirenti. Nel corso dell'inchiesta poi e stato anche scoperto un contrabbando d'oro reso possibile dai privilegi commerciali della Shougang; il prezzo dell'oro in Cina è inferiore a quello internazionale. Seguendo questo filo si è arrivati a Zhou Beifang. Il 15 febbraio, il giorno dopo l'arresto di Beifang, Li Peng pronunciava un fermo avvertimento contro la corruzione arrivata a livelli tali da minacciare la vita stessa del partito, diceva. In Cina da migliaia d'anni si racconta che i governi e le dinastie cadono per la corruzione. La lotta alla corruzione era stata la parola d'ordine vincente dei comunisti contro Chiang Kai-shek e slogan contro la corruzione nell'89 avevano raccolto folle di cittadini intorno agli studenti di Tienanmen. Ma il caso di Shougang coinvolge anche il leader morente. Deng era infatti andato a visitare l'acciaieria con grande fanfara nel maggio 1992 e ne aveva lodato i successi. Da allora l'industria aveva ottenuto i suoi numerosi privilegi commerciali. Ora questo scandalo fa «perdere la l'accia» al vecchio. E nel 1993 Deng la faccia l'aveva persa già una volta. Un suo amico, capo di un villaggio modello vicino Tienjin, Vu Zuomin, si era opposto per settimane all'arresto del figlio accusato di omicidio. E' troppo perché non pesino sul dopo Deng, sulla sua ora potente famiglia e sugli aspetti più selvaggi dello sviluppo della sua Cina. La Cina ha bisogno di ordine e stabilità e casi di corruzione tanto gravi che lambiscono casati così importanti, non aiutano il lavoro del Pcc. E il partito ha deciso di porre un freno ai «taizi dang», i figli degli altissimi funzionari. Secondo la vox populi sono loro il vero motore della corruzione del Paese. Prima avvicinarli era garanzia di fortuna, oggi «non c'è niente di buono a farci affari spiegano ie fonti - Se c'è da guadagnarci ci guadagnano loro, se c'è da perderci ci perdi tu». Francesco Sisci Ultrapopolare dopo la cattura di Carlos e le leggi contro l'immigrazione Il leader cinese Deng Xiaoping sta per morire Sopra, a destra il giudice Eric Alphen

Persone citate: Chen Xitong, Chiang Kai-shek, Deng Xiaoping, Deng Zhifang, Eric Alphen, Vu Zuomin, Zhou Beifang, Zhou Guanwu