I cristiani del Pakistan: sarà la pulizia etnica L'Alta Corte decide sul ragazzo condannato a morte con lo zio

I cristiani del Pakistan: sarà la palma etnica INTEGRALISMO Gli esperti: nessuna prova contro gli imputati di blasfemia. Appello di Amnesty International I cristiani del Pakistan: sarà la palma etnica L'Alta Corte decide sul ragazzo condannato a morte con lo zio LAHORE. Nuova tappa del processo di appello a carico del quattordicenne Salamat Maish e dello zio Rehmat, entrambi cristiani, condannati a morte per avere tracciato scritte contro l'Islam su una moschea. Esperti indipendenti convocati dall'alta corte di giustizia hanno sottolineato ieri l'assenza di qualunque prova concreta nel caso in questione, mentre Amnesty International ha chiesto l'immediato rilascio e la protezione per il ragazzo e il suo parente. La difesa aveva già sottolineato che la blasfemia per la quale sono stati condannati a morte era conosciuta solo da alcuni testimoni che avevano detto di avervi assistito ma che avevano rifiutato di divulgarla. In Pakistan intanto crescono le paure dei cristiani che temono una «pulizia etnica» verso di loro. Intanto si è ritirato dal processo il mullah che ha denunciato i cristiani. [Ansai In tribunale l'avvocato Asima Jahangir protegge dall'assalto dei fotografi i due cristiani condannati a morte

Persone citate: Asima Jahangir

Luoghi citati: Pakistan