«Una stretta inevitabile i mercati non aspettano»

«Una stretta inevitabile i mercati non aspettano» IL BANCHIERE SARCINELLI «Una stretta inevitabile i mercati non aspettano» Lm ROMA ™ UNICA morale possibile, da una giornata e da una situazione cosi complessa, è l'appello al senso di responsabilità di tutte le forze in campo, politiche e sociali, e il richiamo alla massima urgenza del varo delle misure di finanza pubblica allo studio: ogni altro giorno che trascorre invano, si ò sempre più esposti all'avversa fortuna». Mario Sarchielli, presidente della Banca nazionale del lavoro e già direttore generale di Bankitalia, del Tesoro e vicepresidente della Bers, ò alla fine di una giornata di lavoro molto intensa, vissuta tra il telefono e il videoterminale, in presa diretta con la crisi della lira sui mercati valutari e con il difficile evolversi della dinamica dei tassi, sempre più tesa di ora in ora, fino alla decisione serale della Banca d'Italia, dopo una giornata drammatica per la moneta, di innalzare il tasso di sconto. Dottor Sarchielli, era inevitabile quest'aumento dello 0,75? «Sì, la decisione della Banca d'Italia, al punto in cui si era arrivati, era ormai inevitabile. Il cambio della divisa nazionale non può essere lasciato correre in maniera così indiscriminata, pur in presenza di larghissime bande d'oscillazione». Ma perché aspettare fino ad oggi, allora? «Perche c'è sempre la speranza del rinsavimento dei mercati, si spera che i flussi di domanda e offerta trovino un loro equilibrio meno sfavorevole, più equo. D'altronde si sperava che la manovra correttiva di finanza pubblica potesse materializzarsi con qualche giorno di anticipo». Ma è noto a tutti che la manovra è quasi pronta, se ne conoscono ormai tutti i contenuti salienti... «Questo è vero, ò noto che la manovra sta procedendo, ma i' tempi dei mercati non si sono rivelati compatibili con quelli politici. L'aumento del tasso di sconto, inevitabile, è tanto più doloroso anche perché vanifica in parte gli effetti della manovra». Ma non è detto che i tassi non possano presto tornare a scendere... «Ce lo auguriamo tutti, ovviamente: ed è possibilissimo che la decisione si riveli presto re- versibile. Ma per poco che duri questo rialzo, sempre che sia possibile farlo durare poco, si tradurrà in un costo per il Tesoro. Già la manovra, come è stata delineata negli ultimi giorni, aveva ricevuto qualche critica perché non scontava interamente le esigenze di risanamento della finanza pubblica...». Ma di chi è la colpa? . «Direi soltanto che mai come in questo caso si sarebbe dovuto prestare più attenzione, molta più attenzione, a quell'appello al senso di responsabilità lanciato dal presidente del consi¬ glio Dini». Ma, dottor Sarcinelli, com'è possibile che la lira vada così male in una fase di forte ripresa dell'economia reale del Paese? «Viviamo ormai in una dicotomia profonda, in cui la situazione della finanza pubblica è del tutto scissa dall'andamento dell'economia reale. I mercati reagiscono in base alle ultime e ultimissime informazioni a brevissimo periodo, non guardano oltre. Che l'economia reale vada bene è ovviamente importantissimo, e si sta rivelando essenziale per la resistenza di fondo del Paese, ma non è un dato sufficiente a contrastare le tensioni a breve termine». E l'inflazione, che è salita? «Si è aggiunta alle altre difficoltà: qualche segnale negativo emerso proprio dall'economia reale e l'attesa di un possibile, sia pur modesto, effetto inflattivo di alcune delle misure comprese nella manovra hanno fatto il resto». Quindi? «Responsabilità e rapidità: non credo sia possibile trarre alcun'altra conclusione». Sergio Luciano «Ora è in gioco la responsabilità di tutti Ogni giorno che passa senza decisioni può aggravare la situazione di lira e tassi» Il governatore Antonio Fazio A fianco Mario Sarcinelli presidente Bnl

Persone citate: Antonio Fazio, Bers, Dini, Dottor Sarchielli, Mario Sarchielli, Mario Sarcinelli, Sarcinelli, Sergio Luciano

Luoghi citati: Roma