LA LIALA DEL GIALLO di Bruno Quaranta

LA LIALA DEL GIALLO LA LIALA DEL GIALLO Gianna Baltaro: delitti Anni 30 so, ad esempio: non oso varcare la soglia della camera da letto...». Sembra di sentire Liala: «A mano a mano che escono le invio le avventure del commissario Martini. E lei i suoi libri, con dediche sempre più minute, fragili, insicure». Calvados, pastis, birra (e la pipa) - sa bene Maigret - «amplificano i sentimenti». L'investigatore di Gianna Baltaro riacciuffa il buonumore sorseggiando Punt e Mes, fumando le sigarette Africa, gustando l'inimitabile pandoro di una pasticceria di piazza Statuto. «No, Andrea Martini non ricalca alcun funzionario della Questura, di allora o di oggi. Anche se, facendo la "nera", di poliziotti ne ho conosciuti parecchi. Rimasta vedova - avevo quarant'anni bussai all'Unità. Pier Giorgio Betti, il capocronista, mi diede fiducia. Entrai così nel giornalismo. E dalla porta meno agevole. Ho in seguito collaborato alla Stampa, a Stampa Sera, alla Gazzetta del Popolo, alla Rai». Archiviato il «mestieraccio», l'ora della narrativa. «Ogni episodio ha un appiglio storico. Qualcuno a mezzanotte debutta venerdì 7 luglio 1938, giorno in cui venne inaugurato il Teatro Nuovo, al Valentino». E appare - curiosa, felice sorte - nel*, secolare anniversario del cinematografo. E' nel pianeta di celluloide che Gianna Baltaro attinge i perso- naggi del «giallo»; oltre a Siboni, un operatore, un regista, un'aspirante attrice, un commendatore (la seconda vittima) contitolare di una modisteria e finanziatore di film. Comparse: sartine, indossatrici, dattilografe della Sist. Colonna sonora: la «canzone» di Michele Montanari «Dolce madonna malinconia». Scenari: il lungo Po, il ristorante «San Giorgio», borgo Vanchiglia (dominante), piazza Vittorio. Sullo sfondo, avviati ormai al tramonto, gli stabilimenti F.E.R.T. di corso Lombardia, dov'è in montaggio La Contessa di Patina, la pellicola di Alessandro Blasetti interpretata da Elisa Cegani. E, qua e là, un soffio (ma appena uno) di cocaina, di gioco d'azzardo, di omosessualità. Troppo riservata per bussare al salotto delle golose signore gozzaniane, eppure, come loro, colma di un'efferata curiosità Gianna Baltaro vaga con la sua lente d'ingrandimento in una To rino irripetibile, color mito. La macchina per scrivere aspetta di levare l'ancora, il fatale colpo di rivoltella: «Vorrei - concede la signora - imbastire un giallo in maschera. Via Bogino, Circolo degli Artisti, 1939: l'estremo carnevale dei giornalisti e degli artisti. Ecco, mi piacerebbe ammazzare una pittrice. Me lo consiglia?». Bruno Quaranta

Persone citate: Alessandro Blasetti, Andrea Martini, Elisa Cegani, Gianna Baltaro, Michele Montanari, Pier Giorgio Betti, Siboni

Luoghi citati: Africa, Calvados