Il giovanotto ha stoffa

Gai Mattiolo, il mito nuovo della moda italiana: veste le dive (e la Gai Mattiolo, il mito nuovo della moda italiana: veste le dive (e la Il giovanotto ha stoffa Un piccolo impero a 28 anni nRoma lo chiamano «il fenomeno Gai Mattiolo». Lui a soli 28 anni vanta già trenta miliardi di fatturato e veste tutte le star della televisione. Stravedono per le sue mise colorate e coraggiose donne come Milly Carlucci, Rita Dalla Chiesa, Marisa Laurito, Serena Grandi, Katia Ricciarelli. Gai (abbreviazione di Gaetano) ha cominciato per scommessa dopo aver preso un diploma scientifico. Il padre Vincenzo, impresario edile, lo voleva avvocato. La mamma Ada, titolare di una ditta di trasporti, lo sognava ingegnere. Peccato che Gai amasse la moda. «Se fallisco terminerò gli esami in legge, datemi una possibilità», supplicò i genitori che, non troppo convinti, gli prestarono 50 milioni per cominciare. Ma il piccolo Re Mida nel giro di un paio d'anni fece centro. «L'inizio fu duro, lavoravo con una modellista e una sarta in un miniappartamento. Notti intere a cucire. Poi finalmente qualche vendita. E infine un contatto casuale con il mondo della televisione. «Adesso produco tre linee: due di prèt-à-porter realizzate da 11 fabbriche, e una di alta moda nata da tre stagioni», racconta Mattiolo che i primi tempi organizzava le sfilate nel giardino di casa sua invitando i vari compratori. Acqua passata. Adesso le top fanno a gara per indossare i suoi modelli. E, nel défilé di gennaio, Mattiolo è stato uno dei pochi a mandare in pedana indossatrici del calibro di Pat Cleveland, Nadege e Gretha Cavazzoni (a botte di 20 mila dollari l'una), capitanate da una pimpante Milly Carlucci. Tutte lì per portare in scena quello stile ricco e scintillante. Ad applaudirlo, al Plaza, un parterre di principesse e star. La prima a credere in lui fu Rita Dalla Chiesa che si fece confezionare un intero guardaroba per «Forum». Adesso però la testimonial favorita da Mat¬ tiolo è la Carlucci, di cui ha cambiato l'immagine: «Non più i soliti abiti da sirena scollati e lunghi, ma una serie di vestiti e tailleur più sportivi. Lei rappresenta la mia cliente tipo, prossima ai quarant'anni, spiritosa e frizzante, ma soprattutto con le idee chiare», spiega sottolineando che Milly è molto pignola. Ma quali sono i capi vincenti con cui nasconde i difetti e esalta le virtù della sue clienti famose? «Katia Ricciarelli sta bene con i tailleur scuri e sciancrati. Perché chi è rotonda come lei in televisione ha bisogno di sottolineare il punto vita e nascondere i fianchi. Il video dilata la figura, bisogna evitare le fantasie piccole. La Laurito ha una faccia spiritosa, le si addicono i motivi vivaci, la sua silhouette risalta con blusa e gonna e non con giacca e pantaloni. Milly Carlucci è perfetta con le tinte pastello». Chi sogna di vestire? «L'ultima delle dive, Sofia Loren. Dal suo guardaroba eliminerei quei capi larghi che mette ultimamente, in favore di modelli aderenti e preziosi, ricamati. Poi le consiglierei di cambiare pettinatura». E' vero che la Pivetti è una sua cliente? «Tengo a sottolineare che quei tailleur che indossa di giorno non li compra da me. In occasione del pranzo con Clinton e Berlusconi la Pivetti ha incaricato la sua segretaria di acquistare un mio completo scuro, ricamato di jais sulla schiena, appena scollato davanti. Ma lei prontamente ha coperto il tutto con il solito foulard. Poi ho saputo che ha scelto altri capi, ma non l'ho mai incontrata personalmente». Ci racconta un flop e un successo? «Il flop fu un vestito che disegnai 4 anni fa per Serena Grandi, con corpetto di pietre, sottana corta davanti e lunga dietro. Sbagliai in pieno, l'effetto fu molto volgare, quando la vidi cambiai canale. Ricordo invece la soddisfazione che provai a piazza Navona due stagioni fa quando Milly Carlucci esibì un mio abito oro, di stampo barocco. Fui travolto di complimenti. Sulle prime un gruppo di giornaliste pensavano che fosse un capo di Armani. Mi stupii perché il mio stile è molto diverso, ma tant'è. Anche l'abito che Anna Falchi sfoggiò, sempre a piazza Navona, fu un trionfo: scollatissimo davanti e dietro con bottoni e asole di Strass. Fui costretto a produrne una quantità industriale, tutte lo volevano». Qual è il capo Mattiolo per eccellenza? «Il tailleur colorato, girocollo, impreziosito da bottoni gioiello, con particolari spalle importanti, ma non imbottite, studiate per riequilibrare la figura». Non sogna di sfilare a Parigi? «No, Roma mi ha dato molto. In Francia mi sentirei un pesce fuor d'acqua». Antonella Amapane Tra le sue clienti: Milly Carlucci, Rita Dalla Chiesa, Marisa Laurito, Katia Ricciarelli :■.;:■.■■ ■■;.■:.■..■■■■■■; : dive (e la Nelle immagini che illustrano il servizio, Milly Carlucci indossa un capo di Gai Mattiolo. Sempre di Mattiolo il modello qui a fianco. Sotto, Claudia Schiffer. La top model segue un regime dietetico molto rigido, decisamente pericoloso per la salute, da non emulare

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