Pioggia d'oro sulla «Diana Spa» di Fabio Galvano

Pioggia d'oro sulla «Piana Spa» Voci di un nuovo amore per la principessa diventata un'abile donna d'affari Pioggia d'oro sulla «Piana Spa» Intorno a Lady D un business da 250 miliardi LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per l'«azinnda Diana» non c'è mai stata recessione. Facendole i conti in tasca, un giornale inglese conclude che la principessa ò un'eccellente donna d'affari: non solo ha saputo curare con grande attenzione i suoi interessi privali, ma ò diventata una stella pubblicitaria che rende qualcosa come 250 miliardi all'«azienda Inghilterra». Moda, editoria, turismo, opere di carità, tutti traggono vantaggi diretti dall'attività di Lady D, persino quando, forse, la discrezione dovrebbe prevalere (basti pensare a tutti i libri venduti sulle sue vicende private). Quello che Diana tocca diventa oro; e in un esercizio di pubbliche relazioni la principessa è riuscita anche a contenere spese privato - dai vestiti alle cure di bellezza, dalla palestra alle vacanze - che sono sempre stravaganti (400 milioni di lire previsti per quest'anno), ma decisamente meno che in passato. La valigetta della donna d'affari sostituisce sovente le borsette di Gucci, il tailleur sobrio da «career wornan» si alterna a spacchi, minigonne e scollature. E' la sua risposta alle ventale di scandalo che non l'abbandonano. Da 48 ore il suo nome è nuovamente sulle prime pagine dei tabloid inglesi. Questa volta perché l'autista di Oliver Hoare, il mercante d'arte che era stato «vittima» delle telefonate anonime di Diana, ha vuotato il sacco raccontando di un torrido romanzo d'amore fra il suo datore di lavoro e la principessa. Detto in breve, il matrimonio di Hoare con la moglie è saltato, anche se lei ora lo implora di tornare «per i figli». E tra liste di appuntamenti galeotti e di progetti per il futuro (da parte di lui), compaiono appassionati messaggi su una squallida segreteria telefonica: «Desidero sentirli e ti amo follemente», «Penso a te ogni minuto», «Sto male così lontano da te». La curiosità dei lettori è alimentata da riferimenti a nidi d'amore veri o presunti, a weekend di fuoco, anche a qualche accusa a Lady D di avere irretito Hoare come già aveva fatto con Hcwitt e con Gilbey. «Squidgy» la femme fatale; come se Diana fosse disposta a lasciare Kensington Palace per chiudersi con Hoare in un angusto appartamento londinese. «Lui rifiuta di accettare che l'amicizia con la principessa è finita e che il suo affetto non è ricambiato», sentenzia quel Ri¬ chard Kay, giornalista del «Daily Mail» che si è creato la fama di confidente di Diana. Non e forse casuale che il «Daily Mirrar», «bruciato» dalla vicenda della foto della principessa in palestra, non segua il pettegolezzo e dipinga invece il quadro positivo del:;; donna d'affari. La timida D ò diventata, dopo la separazione da Carlo, un'acuta donna d'affari; grazie anche a un'eccezionale équipe di consiglieri guidata dall'arcivescovo di Canterbury e formata da lord Rotschild (banchiere), dalla baronessa Chalker (ministro per lo Sviluppo estero), da lord Palumbo (Consiglio per le Arti), da lady Limerick (Croce Rossa) e persino dalla sua matrigna non più odiata, Raine Spencern, contessa di Chambrun. Certo, anche la sua quota dei redditi di Carlo e il suo cospicuo patrimonio personale aiutano. Ne ha, si scopre, per quasi sette miliardi l'anno. Ma allora, aveva proprio bisogno di tagliare il conto della pettinatrice? Fabio Galvano ventata un'abile donna d'affari a «Piana Spa» ess da 250 miliardi

Luoghi citati: Inghilterra, Londra